(Teleborsa) – “Tutto sommato, combinando Italia e Brasile, abbiamo una buona visibilità su ricavi e sulla traiettoria dell’EBITDA per il resto dell’anno, con i target, benché sfidanti, che sono in vista. La guidance per l’intero anno è confermata su tutti i parametri”. Lo ha affermato Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, durante la call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo semestre del 2024.
In apertura di call, Labriola si è detto soddisfatto dell’operazione NetCo, sottolineando che “l’ambizione era instradare l’azienda in nuovo percorso industriale. Abbiamo realizzato tutto nei termini e non era scontato. In pochi ci credevano“. “Abbiamo risolto il problema della leva che si trascinava da 20 anni – ha aggiunto – Sono orgoglioso per il risultato che molti ritenevano impossibile e al contempo stiamo attuando il nostro piano come nessuno prima”. Il manager ha ricordato che l’operazione ha comportato il trasferimento di 20 mila dipendenti, mentre il master service agreement tra TIM e Netco è “senza vincoli di valore e volume, della durata di 15 anni, rinnovabile per altri 15”. Confermato che TIM acquista da NetCo servizi per 2 miliardi di euro (l’access services pesa per il 69%), mentre TIM vende a NetCo per 0,1 miliardi di euro.
L’AD ha conferma “l’obiettivo di una leva finanziaria inferiore o uguale a due entro la fine 2024” con un “indebitamento netto after lease di circa 7 miliardi e mezzo”, dopo la cessione della rete di NetCo. “È chiaro che la dinamica di cassa cambi prima e dopo la rete. In primo luogo c’è l’abbattimento degli oneri finanziari poi il capitale circolante è previsto passi da assorbimento nel primo semestre a generazione nel secondo grazie alla stagionalità favorevole che fornisce tipicamente un contributo positivo di cassa soprattutto nel quarto trimestre”, ha spiegato, aggiungendo che “nel complesso prevediamo nel secondo semestre un flusso di cassa netto positivo di 600 milioni di euro che ci permetterà di arrivare a fine anno in linea con l’obiettivo di leva finanziaria e indebitamento netto”.
A una domande sul tema, Labriola ha detto che “non ci sarà alcun cambiamento nel management team, anche perché i risultati commerciali dimostrano che ci sono le persone giuste continuare ad affrontare questa sfida. Inoltre, nel piano non è prevista la creazione di società separate. Però, più andiamo avanti e più daremo informazioni sui KPI delle business unit ed è importante per noi anche per l’allocazione del capitale”.
Il manager ha poi smentito una potenziale esternalizzare dei call center: “Stiamo invece procedendo all’internalizzazione di attività che erano fuori dal perimetro. Al momento il nostro approccio è di internalizzare e non sarà solo per call center ma anche per altre aree”.
Per quanto riguarda l’M&A, l’AD ha chiarito che “ora dobbiamo essere concentrati sull’ottenimento della guidance e quindi sui risultati operativi, e non voglio creare distrazioni per il management team. Ovviamente ci guardiamo intorno per vedere cosa accade. A livello europeo, al mercato consumer serve un consolidamento e possiamo essere protagonisti in questo in Italia. Anche nel campo enterprise potremmo fare delle operazioni se ci sono delle opportunità, con acquisizioni o altri modelli per creare valore”.