(Teleborsa) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato 17 miliardi di euro di Btp raccogliendo una domanda complessiva superiore ai 214 miliardi di euro. È questo il risultato dell’emissione dual tranche tramite sindacato di un nuovo BTP a 5 anni e della riapertura del BTP Green 30 ottobre 2037. Sono le prime emissioni rivolte ai soli investitori istituzionali dopo il voto positivo sul debito italiano delle agenzie di rating e sono arrivate subito dopo il collocamento del Btp Italia indicizzato all’inflazione.
Per quanto riguarda il nuovo BTP a 5 anni, il titolo ha scadenza 1° ottobre 2030, godimento 11 giugno 2025 e tasso annuo del 2,70%, pagato in due cedole semestrali. L’importo emesso è stato pari a 12 miliardi di euro a fronte di una domanda di circa 120 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,761 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 2,768%. Il BTP Green ha invece scadenza 30 ottobre 2037, godimento 30 aprile 2025 e tasso annuo del 4,05%, pagato in due cedole semestrali. L’importo emesso è stato pari a 5 miliardi di euro a fronte di una domanda di oltre 90 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 103,866 corrispondente ad un rendimento lordo all’emissione del 3,692%. Il regolamento delle suddette operazioni è fissato per il prossimo 11 giugno.
Il collocamento è stato effettuato da un sindacato, costituito da sei lead manager, Banco Santander, Barclays Bank Ireland , Bnp Paribas, BofA Securities Europe, Crédit Agricole e Société Générale. Ricordiamo che, come per tutti gli altri titoli di Stato, la tassazione ridotta dei redditi di capitale sui titoli di Stato al 12,5%. Analogamente a tutti gli altri titoli di Stato, anche i Btp non sono soggetti all’imposta di successione.
Moody’s meno di due settimane fa ha deciso di portare l’outlook sull’Italia a positivo da stabile, confermando al contempo il rating Baa3. L’upgrade dell’outlook, aveva spiegato l’agenzia, riflette il miglioramento delle prospettive di bilancio, in un contesto di performance fiscale migliore del previsto nel 2024 e di un contesto politico interno stabile, che aumenta la probabilità che gli indicatori di bilancio continuino a migliorare, in linea con il piano strutturale di bilancio a medio termine del governo. Un mese fa anche S&P ha deciso di alzare il rating dell’Italia portandolo da BBB a BBB+ con outlook stabile. L’agenzia di rating aveva spiegato la decisione con la stabilità politica e dei mercati.