(Teleborsa) – Tim in luce a Piazza Affari, sostenuta dalle attese di nuove operazioni di consolidamento nel settore delle telecomunicazioni europeo. Nella seduta di mercoledì 15 ottobre, il titolo del gruppo guidato da Pietro Labriola è arrivato a guadagnare fino al +4,8% a 0,5 euro, in scia all’offerta congiunta presentata in Francia per gli asset di Altice France, controllante dell’operatore SFR. Il prezzo è poi sceso ma resta comunque in territorio positivo intorno a 0,48 euro per azione. Il mercato sembra quindi scommettere che l’ondata di fusioni e acquisizioni possa presto coinvolgere anche l’Italia, dove la pressione competitiva e i margini ridotti rendono sempre più urgente una razionalizzazione del settore.
Nella serata di martedì 14 ottobre, Bouygues Telecom, Iliad (gruppo Free) e Orange hanno fatto sapere di aver presentato una proposta non vincolante da 17 miliardi di euro per rilevare la maggior parte delle attività francesi di Altice, in un’operazione che valorizza il gruppo oltre 21 miliardi di euro. L’obiettivo è ridurre da quattro a tre gli operatori infrastrutturati sul mercato francese, migliorando efficienza e sostenibilità economica in un contesto caratterizzato da investimenti elevati e margini sotto pressione. Altice ha tuttavia respinto immediatamente l’offerta, secondo quanto riferito dal CEO Arthur Dreyfuss ai dipendenti. L’operazione, se realizzata, rappresenterebbe uno dei più grandi movimenti nel settore TLC europeo degli ultimi anni, con una ripartizione già delineata tra i partner: Bouygues coprirebbe il 43% del valore complessivo, Iliad il 30% e Orange il 27%.
Il potenziale consolidamento in Francia è visto dagli analisti come un test chiave per comprendere l’atteggiamento delle autorità europee verso fusioni tra operatori infrastrutturati. Secondo Mediobanca, “un accordo in Francia potrebbe agevolare il percorso di consolidamento nei Paesi dell’Europa meridionale, Italia inclusa, grazie a un atteggiamento più favorevole da parte della Commissione Ue”. Anche Intermonte ha sottolineato che un contesto più stabile e regolatori più flessibili potrebbero favorire una maggiore efficienza industriale e un ritorno alla redditività per i gruppi europei delle telecomunicazioni. Inoltre, ha fatto notare Equita, l’impegno finanziario di Iliad nella partita francese (oltre 5 miliardi di euro di valore d’impresa) potrebbe ridurre l’interesse del gruppo per la presenza in Italia, aprendo così la porta a possibili scenari di cessione o alleanze strategiche.
Sempre secondo Equita per Tim il contesto europeo in evoluzione è un segnale positivo, anche se ancora preliminare. Negli ultimi mesi Tim e Iliad sono state al centro di ipotesi di integrazione nel quadro del consolidamento del settore delle telecomunicazioni in Italia. Dopo il tentativo fallito di Iliad di acquisire Vodafone Italia nel 2022, il gruppo francese aveva avviato più recentemente le trattative per una fusione con Tim in modo da creare un operatore integrato fisso-mobile. Tuttavia, alla fine di agosto lo stesso stato ceo di Iliad, Thomas Reynaud, aveva spiegato che i colloqui con Tim si erano chiusi già da tempo. Ora però la partita in Francia potrebbe riaprire anche quella italiana.