(Teleborsa) – Goldman Sachs ha incrementato a 45,50 euro per azione (dai precedenti 44,50 euro, +2%) il target price su UniCredit, colosso bancario italiano, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” visto l’upside del 27%.
Gli analisti fanno notare che le azioni di UniCredit sono aumentate del 43% da inizio anno, sovra-performando il più ampio settore delle banche della zona euro (SX7E +16%). Tuttavia, anche la dinamica degli utili è stata forte, con l’EPS rivisto al rialzo del 22% per UniCredit (SX7E +9%). La banca continua comunque a operare con uno sconto di circa il 5% rispetto ai concorrenti e con una valutazione assoluta poco costosa (6,1x P/E FY25).
Per il 2024, Goldman Sachs è sopra il consensus su NII e commissioni, sotto su opex e altre voci non operative (iniziative di efficienza e minori margini di costi di integrazione) e sotto sui costi del credito. Si aspetta che i costi del credito siano inferiori alle attese anche il prossimo anno, considerati gli 1,8 miliardi di euro di overlays in essere che UniCredit ha a partire dal primo trimestre, pari a circa 40 pb CoR.
Il capital return è un elemento chiave nella visione costruttiva di Goldman Sachs su UniCredit. La valutazione “inexpensive” di UniCredit (6.5x P/E 2024E), equivale a uno degli earnings yield più elevati tra le banche europee nella copertura, consentendole di sostenere un rendimento di capitale totale più elevato, attraverso la distribuzione di almeno il 90% dell’utile netto (in linea con la distribuzione FY23 di 8,6 miliardi di euro) e mantenendo la distribuzione media annuale totale per il periodo 2025-26 al di sopra del 2024. Secondo la banca d’affari, UniCredit restituirà circa il 15% della sua capitalizzazione di mercato ogni anno attraverso dividendi e riacquisti, ovvero nei prossimi cinque anni si aspetta che UniCredit restituisca agli azionisti circa il 75% della sua capitalizzazione di mercato.
UniCredit vanta inoltre un’ampia posizione di capitale in eccesso, una delle più elevate tra le banche europee in termini se espressa in percentuale della capitalizzazione di mercato (17% rispetto alla media del settore al 7%). Ciò significa che, se gli utili dovessero fare un passo indietro, la distribuzione complessiva del capitale potrebbe essere sostenuta attraverso la distribuzione dell’ampia posizione di capitale in eccesso, oppure, se l’attuale slancio degli utili dovesse continuare, UniCredit potrebbe utilizzare questo ampio pool di capitale per finanziare altre iniziative.
Per quanto riguarda l’M&A, Goldman Sachs vede opportunità nell’Europa centrale e orientale (CEE), rilevando un’ampia optionality per le operazioni bolt-on, anche se con chiari limiti finanziari. “Riteniamo che le acquisizioni immediate che aumentano i flussi di ricavi al di fuori del settore bancario tradizionale siano strategicamente coerenti con la strategia di UniCredit di perseguire attività a basso consumo di capitale e basate su commissioni, nonché l’espansione nella regione CEE all’interno dello spazio bancario tradizionale, consentendo economie di scala e consolidamento interno”, si legge nella ricerca.