(Teleborsa) – Seduta in profondo rosso per Wall Street, in una giornata di forti vendite sui mercati globali per i timori di recessione negli Stati Uniti. Stamattina il Nikkei 225, il principale indice del mercato giapponese, ha registrato un calo del 12% nel suo giorno peggiore dal Lunedì Nero del 1987, con i mercati europei che a loro volta hanno mostrato cali significativi.
Tuttavia, il mercato azionario statunitense è migliorato dall’apertura di seduta. Indicazioni positive sono arrivate dall’ISM non manifatturiero per il mese di luglio, che ha indicato come il settore terziario americano abbia accelerato, tornando in fase di espansione.
Intanto, il presidente della Federal Reserve di Chicago, Austan Goolsbee, ha affermato che il compito della banca centrale non è reagire a un mese di dati più deboli sul lavoro, ma ha anche sottolineato che la banca centrale reagirà ai segnali di debolezza dell’economia e ha indicato che i tassi di interesse potrebbero essere troppo restrittivi ora.
I recenti dati macroeconomici deboli hanno aumentato i timori che la Fed possa aver atteso troppo a lungo prima di adottare una politica monetaria accomodante. In particolare, venerdì il Bureau of Labor Statistics ha comunicato che, nel mese di luglio, i nuovi posti di lavoro creati sono stati solamente 114 mila, ben inferiori alle attese, e il tasso di disoccupazione è salito a sorpresa dal 4,1% al 4,3%. Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori prevedono ora una probabilità dell’84% che la banca centrale statunitense ridurrà i tassi di riferimento di 50 punti base a settembre, rispetto all’11% registrato la scorsa settimana.
L’indice VIX, il principale “indicatore della paura” di Wall Street, si è moderato nel pomeriggio, dopo essere salito al suo massimo dai primi giorni della pandemia nel 2020.
Guardando ai principali indici della Borsa di New York, scambia con una flessione dell’1,93% il Dow Jones, che prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata giovedì scorso, di tre ribassi consecutivi; sulla stessa linea, giornata da dimenticare per l’S&P-500, che retrocede a 5.239 punti, ritracciando del 2,01%. In forte calo il Nasdaq 100 (-1,84%); come pure, pesante l’S&P 100 (-2,34%).
Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna. Nel listino, i settori informatica (-2,45%), beni di consumo secondari (-2,42%) e finanziario (-2,21%) sono tra i più venduti.
Tutte le Blue Chip del Dow Jones perdono terreno a Wall Street. Le più forti vendite si manifestano su Intel, che prosegue le contrattazioni a -6,53%. In rosso Amazon, che evidenzia un deciso ribasso del 3,76%. <<spicca la prestazione negativa di Apple, che scende del 3,27%. Cisco Systems scende del 3,25%.
Tra i protagonisti del Nasdaq 100, ON Semiconductor (+4,56%), Advanced Micro Devices (+3,68%), Constellation Energy (+2,85%) e DexCom (+2,19%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su Intel, che ottiene -6,53%. In perdita Walgreens Boots Alliance, che scende del 6,10%. Pesante Nvidia, che segna una discesa di ben -5,11 punti percentuali. Seduta negativa per MongoDB, che scende del 4,16%.