(Teleborsa) – Si muove in ribasso Wall Street, con i nuovi dati macro e alcune dichiarazioni di funzionari Fed che hanno attenuato l’ottimismo su ulteriori tagli dei tassi.
Prima della campanella, è emerso che l’economia statunitense è cresciuta a un solido +3,8% nel secondo trimestre del 2025, molto più della stima preliminare e al ritmo più veloce in quasi due anni. Inoltre, le richieste di sussidi disoccupazione settimanali sono scese a 218 mila unità e gli ordini di beni durevoli ad agosto sono salitia sorpresa del 2,9% su mese.
Nonostante i solidi risultati del PIL odierni, l’attenzione principale di questa settimana è rivolta al rapporto sull’inflazione di domani.
Il membro del board della Fed Stephen Miran ha affermato che la banca centrale statunitense rischia di danneggiare l’economia se non si muove rapidamente verso tassi di interesse più bassi. Secondo Miran, i funzionari della Fed possono attuare rapidamente una serie di tagli più ampi per raggiungere il livello neutrale, piuttosto che procedere lentamente nel corso dell’anno: “La mia opinione è che possiamo arrivarci con una serie molto breve di tagli di 50 punti base, riaggiustare la politica monetaria e poi procedere con maggiore cautela una volta raggiunto il traguardo”.
I dati relativi al mercato del lavoro hanno mostrato un quadro “più fragile” del previsto e nel frattempo “siamo nel raggio d’azione del nostro mandato” sull’inflazione, ha detto Michelle Bowman, Vice Chair for Supervision della Federal Reserve.
Tra i titoli interessati da annunci societari, Starbucks ha dichiarato che chiuderà negozi ed eliminerà 900 posti di lavoro in uno sforzo di ristrutturazione da 1 miliardo di dollari, CarMax ha segnalato un calo a sorpresa delle vendite comparabili e un utile in calo più delle attese, Chevron ha stimato un impatto trimestrale fino a 400 milioni di dollari dall’acquisizione di Hess.
Guardando ai principali indici, si muove sotto la parità il Dow Jones, che scende a 46.004 punti, con uno scarto percentuale dello 0,25%; sulla stessa linea, l’S&P-500 ha un andamento depresso e scambia sotto i livelli della vigilia a 6.606 punti. In lieve ribasso il Nasdaq 100 (-0,42%); con analoga direzione, in frazionale calo l’S&P 100 (-0,34%).
Risultato positivo nel paniere S&P 500 per il settore energia. Nel listino, i settori sanitario (-1,78%), materiali (-1,11%) e beni di consumo secondari (-0,99%) sono tra i più venduti.
Tra i protagonisti del Dow Jones, IBM (+5,45%), Nvidia (+1,47%), Cisco Systems (+1,09%) e Chevron (+0,93%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su Nike, che prosegue le contrattazioni a -2,42%. Sotto pressione Amgen, con un forte ribasso del 2,31%. Soffre Merck, che evidenzia una perdita del 2,06%. Preda dei venditori Salesforce, con un decremento dell’1,71%.
Sul podio dei titoli del Nasdaq, Intel (+6,74%), Marvell Technology (+3,45%), Synopsys (+3,11%) e Axon Enterprise (+2,32%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su MicroStrategy Incorporated, che prosegue le contrattazioni a -6,05%. Pesante GE Healthcare Technologies, che segna una discesa di ben -4,34 punti percentuali. Si concentrano le vendite su Regeneron Pharmaceuticals, che soffre un calo del 3,65%. Vendite su Shopify, che registra un ribasso del 3,35%.