(Teleborsa) – Wall Street migliora nel corso della seduta, dopo un avvio in netto ribasso (con rendimenti dei Treasury in rialzo) dopo che venerdì sera Moody’s ha declassato il rating sovrano degli Stati Uniti ad “Aa1” da “Aaa”, modificando l’outlook a “stabile” da “negativo”. Il declassamento di un livello, sulla scala di rating di 21 livelli, riflette l’aumento, in oltre un decennio, del debito pubblico e dei ratio di pagamento degli interessi a livelli significativamente superiori a quelli di paesi con rating simili.
“Le amministrazioni e il Congresso statunitensi che si sono succeduti non sono riusciti a concordare misure per invertire la tendenza degli ampi deficit fiscali annuali e dei crescenti costi degli interessi – ha spiegato l’agenzia di rating – Non crediamo che le attuali proposte fiscali in esame porteranno a significative riduzioni pluriennali della spesa pubblica obbligatoria e dei deficit. Nel prossimo decennio, prevediamo deficit più ampi, con l’aumento della spesa per i diritti acquisiti e la sostanziale stabilità delle entrate pubbliche. A loro volta, deficit fiscali persistenti e ingenti faranno aumentare il debito pubblico e l’onere degli interessi. È probabile che la performance fiscale degli Stati Uniti peggiori rispetto al passato e rispetto ad altri paesi sovrani con rating elevato”.
Sul fronte della politica monetaria, Raphael Bostic (Fed di Atlanta) ha detto di preferire un solo taglio dei tassi quest’anno, poiché la banca centrale cerca di bilanciare le potenziali pressioni al rialzo sull’inflazione con i timori di una recessione, John Williams (Fed di New York) ha affermato che ci vorrà del tempo per avere una visione chiara di come sta andando l’economia, visti tutti i cambiamenti di politica governativa, Philip Jefferson (vicepresidente della Fed) ha descritto la posizione della banca centrale come “ottima” e con un effetto “moderatamente restrittivo” sull’economia.
La giornata odierna è priva di spunti significativi sul fronte macroeconomico, a parte la pubblicazione del leading indicator del Conference Board per il mese di aprile, un indicatore sintetico dell’attività economica aggregata.
Per quanto riguarda l’M&A, Blackstone ha annunciato l’acquisto di TXNM Energy in un’operazione da 11,5 miliardi di dollari, AMD ha reso nota la vendite dell’attività di produzione di ZT Systems a Sanmina per 3 miliardi di dollari e Regeneron ha detto di aver acquisito 23andMe per 256 milioni di dollari attraverso un’asta fallimentare.
Guardando ai principali indici del listino USA, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 42.720 punti; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 5.951 punti. Leggermente negativo il Nasdaq 100 (-0,22%); sui livelli della vigilia l’S&P 100 (-0,17%).
In buona evidenza nell’S&P 500 il comparto sanitario. Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti energia (-1,64%) e beni di consumo secondari (-0,53%).
Tra i protagonisti del Dow Jones, United Health (+6,37%), Procter & Gamble (+0,97%), Visa (+0,78%) e McDonald’s (+0,73%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su Nike, che prosegue le contrattazioni a -1,76%. Preda dei venditori Apple, con un decremento dell’1,51%. Si muove sotto la parità Goldman Sachs, evidenziando un decremento dell’1,36%. Contrazione moderata per Intel, che soffre un calo dell’1,27%.
Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Moderna (+7,24%), Take-Two Interactive Software (+3,22%), Gilead Sciences (+2,72%) e DexCom (+1,52%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su Tesla Motors, che prosegue le contrattazioni a -3,49%. Si concentrano le vendite su Advanced Micro Devices, che soffre un calo del 2,45%. Vendite su Atlassian, che registra un ribasso del 2,38%. Seduta negativa per Marvell Technology, che mostra una perdita del 2,26%.
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