(Teleborsa) – Accantonata la potenziale acquisizione dell’inglese Redcentric, emersa dopo indiscrezioni di stampa e una comunicazione regolata della target più che per volontà di WIIT, la società italiana del cloud continua a sondare il mercato per mettere a punto l’ennesima operazione di M&A, con “diverse trattative in corso” in vari paesi europei. Lo ha detto l’amministratore delegato Alessandro Cozzi in un’intervista a Teleborsa. La volontà della società, quotata su Euronext Star Milan, è quella di continuare a crescere sia in modo organico che attraverso acquisizioni strategiche (ne ha realizzate 14 dal 2007).
“La strategia di crescita per vie esterne è sempre stata orientata all’individuazione e successiva integrazione di operatori con un modello di business simile a quello di WIIT, o sinergici con l’attuale business model e la catena di valore della società – spiega l’AD – Più in generale possiamo dire che le operazioni di acquisizione che abbiamo intrapreso e che ricerchiamo vogliono ottimizzare il coordinamento, il funzionamento e le sinergie, sia strutturali oltre che di costo e commerciali. È così che nel corso di questi anni siamo riusciti a trarre vantaggio da un punto di vista di funzionalità ed efficienza operativa ed economica, consentendo al Gruppo di crescere, e posizionarsi come uno dei principali player europei nel nostro settore di riferimento”.
WIIT è oggi uno dei principali player europei nel mercato dei servizi Cloud Computing per le imprese, focalizzato sull’erogazione di servizi continuativi di Hybrid Cloud e Hosted Private Cloud per le applicazioni critiche. Il Gruppo ha chiuso il 2023 con ricavi consolidati pari a 130,1 milioni di euro (+9,5% rispetto al 2022), un EBITDA Adjusted consolidato di 50,8 milioni (+20,3%, con margine sui ricavi al 39%) e un utile netto adjusted di 15,1 milioni (+14,9%). Il primo trimestre del 2024 si è chiuso con ricavi consolidati pari a 33,5 milioni di euro (+5,5% rispetto allo stesso periodo del 2023), EBITDA Adjusted consolidato pari a 13 milioni (+8,4%, con margine sui ricavi al 38,9%), utile netto adjusted pari a 4,1 milioni (+5,3%) e Posizione Finanziaria Netta Adjusted (indebitamento) pari a -157,2 milioni (-154,2 milioni al 31 dicembre 2023).
“Sul nostro tavolo ci sono quotidianamente dossier di aziende che operano nel nostro stesso settore e che potenzialmente riteniamo possano avere i requisiti idonei perché si creino sinergie con il Gruppo – afferma l’imprenditore – Con le acquisizioni concluse in questi anni e quelle attualmente in corso, stiamo proseguendo nel nostro processo di espansione in Europa secondo le direttrici strategiche del progetto Cloud4Europe che ci porterà ad affermarci con il nostro modello come guida in Europa per la gestione delle applicazioni e infrastrutture critiche”.
Su quali siano i paesi più interessanti Cozzi non ha dubbi: “Certamente la Germania e la D-a-ch Zone, l’ultima acquisizione in Svizzera ne è la dimostrazione. La nostra attività di scouting in centro Europa si concentra su possibili target di operatori regionali di piccola e media dimensione, con l’obiettivo di penetrare principalmente nei mercati tedesco – dove siamo già presenti con ricavi a oltre il 50% del totale del gruppo -, svizzero – con la recente acquisizione di Econis – e francese. Attualmente ci stiamo focalizzando sulla D-a-ch Zone in cui abbiamo società già operanti che ci permettono di sfruttare le piattaforme di lingua tedesca riducendo così i costi ed erogando servizi anche su paesi limitrofi”.
Secondo l’AD, “l’M&A è lo strumento più efficace per facilitare la nostra presenza nelle aree di nostro interesse e ottenere una massa critica immediata, ciò avviene per mezzo dell’acquisizione di asset locali. L’ingresso in un nuovo paese solitamente avviene attraverso un’acquisizione di dimensione tale da accreditarci e presentarci al mercato con un certo tipo di referenza. Il nostro responsabile M&A è sempre attivo nella ricerca e nel valutare nuovi e differenti target, diverse infatti sono le trattative in corso. Al momento stiamo valutando dossier anche in Polonia e Olanda. Parliamo sempre di fasi preliminari, in cui vagliamo la qualità delle aziende, le potenzialità e una corretta valutazione economica”.
La Germania è diventato per WIIT il paese più importante in termini di ricavi (56% dei ricavi totali 2023 vs 44% dell’Italia). Inoltre, 17 dei data center si trovano nel mercato tedesco, nel quale WIIT è entrata nel 2020 con l’acquisizione di Myloc a Dusseldorf, un provider già di dimensioni importanti, e successivamente ha continuato a consolidarsi in Germania con altre 6 acquisizioni. “Al momento abbiamo più di 800 clienti nell’area tedesca e contiamo di proseguire la crescita e il nostro rafforzamento – spiega l’AD – Proprio a marzo, a Dusseldorf, abbiamo inaugurato il primo data center Tier IV, la certificazione rilasciata dall’Uptime Institute che riconosce il livello di sicurezza più elevato. Ciò significa che garantiamo ai nostri clienti un livello di sicurezza eccezionale, tale per cui né un guasto a un singolo dispositivo né un’interruzione di un percorso di distribuzione possano compromettere le operazioni. Ciò è un fattore distintivo per WIIT in Germania e un motivo di grande orgoglio. La nostra decisione di proseguire la crescita in quell’area è determinata dal fatto che la Germania rappresenta il principale mercato cloud nell’area europea, quasi 12 volte le dimensioni di quello italiano. Il potenziale di sviluppo in questa area per i prossimi anni è significativo”.
In questo scenario, WIIT adotta strategie di crescita diverse tra Italia e altri paesi europei: “Le nostre attività e strategie sono diversificate, possiamo dire che in Italia l’obiettivo è di consolidare la nostra presenza geografica facendo upselling sui clienti tramite nuovi servizi a maggiore valore aggiunto, incrementando la quota di mercato e rafforzando le sinergie già in essere – racconta l’imprenditore – In Europa, invece, attraverso acquisizioni strategiche, vogliamo entrare in modo più efficace nei mercati di riferimento, facendo leva su marchi riconosciuti, con una forza vendita locale fondata su relazioni solide e stabili e una profonda conoscenza del mercato”.
Per quanto riguarda l’andamento degli ordini, attuali e prospettici, “tra i settori più interessanti ci sono quelli della Salute, del Retail e della Finanza, settore in grande crescita – dice Cozzi – Come gruppo siamo piuttosto versatili e trasversali, con la capacità di prestare servizi utili in ambiti diversificati e con la possibilità di adottare specializzazioni in base ai diversi contesti, nel corso degli anni siamo riusciti a stringere accordi e partnership con aziende di settori anche molto distanti fra loro”.
Un aspetto ormai imprescindibile di un’azienda è quello della sostenibilità e di una crescita sostenibile. Su questo fronte, l’AD afferma che “è importante, operando in un settore particolarmente energivoro come quello dei data center, essere ben consapevoli dell’impatto ambientale delle nostre attività. Proprio per questo motivo siamo in prima linea nel rispondere alla crescente domanda di soluzioni ecocompatibili, grazie al nostro impegno nello sviluppo di servizi e asset sostenibili. In quest’ottica rientra il finanziamento che abbiamo ottenuto da Intesa Sanpaolo a gennaio, che sottolinea la nostra attenzione ai requisiti di sostenibilità, permettendoci di accelerare ulteriormente in questa direzione, investendo in nuove tecnologie e competenze. Tale impegno non solo favorisce un ambiente più sostenibile, ma ci consente anche di attrarre un numero crescente di clienti che condividono i nostri valori”.
Intanto, l’azienda potrebbe beneficiare indirettamente anche dell’esplosione dell’Intelligenza Artificiale (AI) in vari campi. “Il nostro settore beneficerà indubbiamente dall’apporto dell’intelligenza artificiale – sostiene Cozzi – Trattando temi IT e gestione cloud computing l’integrazione e influenza da parte dell’intelligenza artificiale nei nostri processi è inevitabile. L’elemento su cui avrà maggiore presa nei prossimi anni è il cloud: una ricerca di Morgan Stanley stima che il 60% dei costi dell’AI saranno dedicati a quest’ultimo e, secondo RBC, nei prossimi 3 anni l’AI incrementerà il potenziale del mercato cloud di circa il 26%. Infatti, è proprio grazie a operatori di cloud computing come WIIT che l’AI fornisce i dati e la potenza di calcolo necessari. Senza questa infrastruttura, l’AI rimarrebbe solo un codice informatico. I nostri data center sono fondamentali per garantire l’efficienza e la potenza necessarie all’AI, per questo stiamo già lavorando a data center dedicati a ospitare esclusivamente GPU, assicurando una forte sinergia tra il nostro business e lo sviluppo dell’AI”.