(Teleborsa) – La sostenibilità “sale ai piani alti delle società italiane quotate in Borsa” e sempre più spesso i temi ESG (Environmental, Social and Governance) diventano materia trattata a livello di vertice aziendale con il coinvolgimento diretto dei consigli di amministrazione. Lo afferma la CONSOB nell’ultimo Rapporto sulla rendicontazione non finanziaria.
Tra le principali evidenze: è aumentata nel tempo la percentuale delle società che coinvolgono gli stakeholders esterni nell’aggiornamento dell’analisi di materialità, rivelando un maggiore interesse nei confronti del punto di vista esterno alla società; si riscontra un trend positivo anche con riferimento al coinvolgimento del board a valle della definizione dei temi materiali, evidenziando una crescente attenzione dei consiglieri sui temi della sostenibilità; continua ad aumentare anche il numero degli emittenti che legano le remunerazioni variabili degli amministratori delegati a obiettivi di sostenibilità.
I dati esaminati riguardano le società italiane con azioni ordinarie quotate sul principale mercato regolamentato italiano organizzato e gestito da Borsa Italiana (Euronext Milan – EXM) alla data del 31 dicembre 2022 (pari a 202 società).
La Rendicontazione non finanziaria
Nel corso del 2023, tra le 202 società italiane con azioni ordinarie quotate su EXM, 144 (rappresentative del 71,3% del totale, 96,7% in termini di capitalizzazione) hanno pubblicato una dichiarazione non finanziaria (DNF) ai sensi del d.lgs. 254/2016, perché soggette alla normativa vigente (140 emittenti) oppure su base volontaria (quattro emittenti). Nella maggior parte dei casi (111, pari al 77%) la DNF è stata presentata come documento distinto dalla relazione sulla gestione e, ai fini della predisposizione del documento, 49 società (pari al 34%) hanno adottato procedure o linee guida definite internamente
L’analisi di materialità è stata aggiornata nell’anno di rendicontazione nel 98,6% dei casi. Nell’ambito del processo di aggiornamento, è diminuita rispetto all’anno precedente la percentuale delle società che hanno coinvolto le strutture o gli organi interni (pari all’82,4% a fronte dell’86,5% della rilevazione precedente) e, tra questi, i top manager (56,3% a fronte del 62,4%) nell’individuazione dei temi materiali. Peraltro, si registra un maggiore coinvolgimento degli stakeholders esterni, il punto di vista dei quali è stato preso in considerazione per l’individuazione dei temi materiali dal 69,7% degli emittenti che hanno aggiornato l’analisi (65,8% nella rilevazione
precedente). In tutti i casi in cui è stata rilevata una partecipazione è altresì aumentata la percentuale (superiore al 90% nel 2023) delle
società che hanno riportato informazioni sulle modalità di coinvolgimento.
Si registra anche un aumento rispetto all’anno precedente del numero di società che hanno dichiarato di avere coinvolto il consiglio di amministrazione a valle del processo di definizione dei temi materiali: ciò è avvenuto nel 66,7% dei casi, la percentuale più alta dal 2019 (primo anno di rilevazione).
Nella maggior parte dei casi (115, circa l’80%) le società hanno fornito nella DNF informazioni sui propri obiettivi o piani in ambito di sostenibilità. Tra queste, 55 hanno utilizzato metriche e indicatori quantitativi per la definizione degli obiettivi e 58 hanno riportato informazioni sul conseguimento degli stessi. Inoltre, ancora in 115 casi, le società hanno riportato riferimenti ad almeno uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals – SDGs), in relazione ai propri obiettivi di sostenibilità oppure collegandoli ai temi materiali individuati. Nel 2023, gli abstract dei Piani strategici sono stati pubblicati da 67 società. Di queste, 34 hanno menzionato considerazioni di lungo periodo in materia di sostenibilità, 26 hanno collegato la propria strategia agli SDGs, mentre 15 hanno integrato pienamente nella comunicazione del proprio piano tematiche che generano valore nel breve e nel lungo termine, descrivendo le connessioni tra questioni finanziarie e non finanziarie.
Coinvolgimento del board
La Sezione Coinvolgimento del board evidenzia che gli indicatori che riguardano l’integrazione dei fattori ESG nel processo decisionale del board sono risultati tutti in miglioramento rispetto al 2022, con la sola eccezione dei dati relativi ai programmi di induction, che sono sostanzialmente stabili. Nel corso del 2023, tra le 144 società che hanno redatto la DNF, 45 emittenti hanno rinnovato l’organo amministrativo: in 29 casi tali emittenti hanno pubblicato linee guida per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, menzionando in 28 casi anche i temi non finanziari. Si registra dunque che il 62% delle società che hanno rinnovato il board ha tenuto in considerazione temi non finanziari, dato in aumento rispetto al 43% rilevato nel 2022.
Nell’autovalutazione del consiglio, i fattori ESG sono stati citati in 54 casi (rispetto ai 45 casi nel 2022), mentre sono 56 (pari al 38,9% del totale) gli emittenti che li hanno inclusi nei programmi di induction per i membri del consiglio (58 nel 2022, corrispondenti al 39,2%).
Politiche retributive e sostenibilità
Gli emittenti che hanno integrato fattori non finanziari nei compensi degli amministratori delegati sono stati 137, in crescita rispetto al 2022, quando erano 127 le società che collegavano le stesse ai parametri ESG. In particolare, il riferimento a tali parametri riguarda le remunerazioni di breve termine in 118 casi e la componente di lungo termine in 88 casi.
La quota della remunerazione variabile di breve periodo legata a fattori ESG è pari in media al 18,5%, in lieve calo rispetto al 2022,
quando era circa il 21%, mentre quella relativa alla remunerazione di lungo periodo è pari in media al 19%, in linea con il 2022 e in lieve crescita rispetto agli anni precedenti.
La nuova normativa
Il quadro è stato diffuso a pochi mesi dall’applicazione della nuova disciplina di settore. A partire dal 2025, per effetto del recepimento della normativa europea (Corporate Sustainability Reporting Directive), i temi di sostenibilità dovranno, infatti, confluire in una sezione della relazione di gestione che correda il bilancio.
A tale proposito, alcune società hanno già intrapreso attività finalizzate all’adeguamento dei processi aziendali alle norme che disciplineranno la rendicontazione di sostenibilità, che dovrà essere pubblicata dalle imprese nel 2025 con riferimento all’anno finanziario 2024.