(Teleborsa) – Soltanto una minoranza delle grandi società italiane dell’industria Food&Beverage sono allineate alle indicazioni sulla Sostenibilità di Onu, Ocse e Ue. È quanto emerge da un’analisi di Standard Ethics, agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità, che ha pubblicato i Corporate Standard Ethics Rating (Corporate SER) aggiornati delle 30 maggiori società italiane dell’industria Food&Beverage.
Nel corso dell’anno Standard Ethics ha monitorato le evoluzioni del settore. A gennaio è stato confermato il rating “E+” a Ferrero ed il mese successivo è stato innalzato l’Outlook di Pastificio Rana a Positivo (Corporate SER “E”). Più recentemente, gli analisti hanno migliorato la valutazione di Sammontana con l’upgrade a “E+” dando seguito all’Outlook Positivo precedentemente assegnato. Nell’ultimo mese, Orsero si è vista confermare il rating “E+”.
Dal paniere esaminato da Standard Ethics emerge che le aziende con Sustainable Grade sono il 20%: 6 aziende su 30 hanno raggiunto un rating ESG “Adeguato”. Il restante 80% ha un Not Fully Sustainable Grade che sottolinea come per la grande maggioranza del settore si intravedano margini di miglioramento nell’allineamento alle indicazioni sulla Sostenibilità di Onu, Ocse e Ue.
Le società con rating Sustainable Grade sono Casillo Group, Illicaffè, A. Loacker, Bolton Group, Eurovo e La Doria.
Il Food&Beverage “è un settore in evoluzione e si registrano passi verso l’integrazione delle pratiche sostenibili sia nella gestione ordinaria sia nella pianificazione industriale”, si legge in una nota.
“Tra le note positive si rilevano una diffusa ricerca nella qualità dei prodotti, attenzione nei sistemi di produzione e gestione dei rischi di processo – viene sottolineato – Viceversa, è emersa minore efficienza nel monitoraggio dei rischi ESG in capo alla filiera ed ai fornitori e alcune criticità nella governance della Sostenibilità: sistemi decisionali in materia ESG (a livello strategico) non sempre strutturati; focalizzazione su singoli prodotti, meno sull’azienda nel suo complesso; ambiguità nella definizione di Sostenibilità la quale viene talvolta circoscritta al solo tema ambientale o sovrapposta a iniziative filantropiche o di natura etica. Limiti che in alcune circostanze abbassano la qualità dei codici etici, delle policy ESG e dei sistemi di vigilanza e controllo”.
Altre sfide significative riguardano le implementazioni nella disclosure sia in relazione alle policy adottate, sia in riferimento agli obbiettivi di natura ambientale, sociale e di governance.
(Foto: Tyler Nix su Unsplash)