(Teleborsa) – L’87% delle compagnie aeree sta fallendo nella transizione ai carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), secondo una nuova ricerca di Transport & Environment (T&E), organizzazione ambientalista con sede a Bruxelles. In particolare, solo 10 compagnie aeree su 77 stanno compiendo notevoli sforzi per passare ad alternative realmente sostenibili al cherosene fossile, mentre le restanti 67 stanno acquistando troppo poco SAF, il tipo sbagliato di SAF o non stanno affatto prendendo in considerazione i SAF nei loro piani di decarbonizzazione.
Le prime tre compagnie aeree nella classifica sono Air France-KLM, United Airlines e Norwegian, che hanno ricevuto punteggi elevati per l’impegno verso l’e-kerosene o i biocarburanti avanzati e di scarto.
T&E fa notare che non tutti i SAF sono ugualmente sostenibili. L’e-kerosene, un carburante ricavato da elettricità rinnovabile, è il tipo di SAF più sostenibile e scalabile. Al contrario, i SAF derivati ??dalla biomassa (biocarburanti) variano notevolmente in termini di sostenibilità e scalabilità. I ??SAF realizzati con colture alimentari o foraggere (ad esempio mais) non sono affatto sostenibili.
Attualmente, la maggior parte delle compagnie aeree classificate utilizza il tipo sbagliato di SAF. L’e-kerosene rappresenta meno del 10% degli accordi SAF delle compagnie aeree, mentre i biocarburanti non sostenibili a base di colture ricavati da chicchi di mais e olio di soia rappresentano oltre il 30%, si legge nel rapporto.
“Sono troppo poche le compagnie aeree che si impegnano per carburanti veramente sostenibili – commenta Francesco Catte, responsabile SAF presso T&E – La maggior parte acquista i tipi sbagliati di carburanti o, peggio ancora, non acquista affatto SAF. Le compagnie aeree devono mettere i pugni sul tavolo per cambiare questa situazione. Devono inviare il segnale giusto ai fornitori di carburante che ciò che viene loro venduto non renderà i loro voli ecologici. Altrimenti, possono dire addio ai loro obiettivi net-zero”.
Secondo T&E, i produttori di petrolio tradizionali non investono abbastanza nella transizione verso carburanti green. Lo studio ha analizzato i loro progetti e scoperto che Eni, TotalEnergies, Shell, BP, Chevron, ExxonMobil, Sinopec e Saudi Aramco potrebbero produrre solo circa 3 Mt di SAF all’anno entro il 2030, meno del 3% della loro attuale produzione di carburante per aerei.
“Le compagnie petrolifere sono il pezzo mancante del puzzle nell’ecosistema dei carburanti verdi – spiega Catte – Finora sono passate inosservate, ma la loro riluttanza a investire in SAF sta dirottando la transizione del settore nel suo complesso. I regolatori devono diventare più severi e garantire che le major petrolifere investano in SAF, sviluppando al contempo una strategia industriale europea per l’e-kerosene, per supportare questa industria nascente con finanziamenti adeguati e misure normative”.
L’adozione di SAF in tutto il mondo è molto bassa. Nel 2023, le compagnie aeree nella classifica hanno consumato più di 1,6 miliardi di barili di cherosene fossile, rispetto a soli 2,6 milioni di barili di SAF (meno dello 0,15% del consumo totale di carburante per aerei). L’analisi rileva che hanno acquistato abbastanza SAF per soddisfare solo l’1,2% del loro fabbisogno di carburante entro il 2030. Ma l’assorbimento varia in modo significativo tra le regioni del mondo. Le compagnie aeree nordamericane nella classifica utilizzeranno il 2,7% di SAF nel 2030, mentre le loro controparti europee raggiungeranno l’1,3% di SAF. Ma è probabile che questa quota cresca a causa delle leggi nell’UE e nel Regno Unito che impongono l’uso crescente di SAF dopo il 2030.