(Teleborsa) – Il quattro volte campione del mondo di trading, Andrea Unger, ha testato l’AI ChatGPT 4 per verificarne le capacità nel trading.
Unger ha voluto mettere in guardia contro le numerose piattaforme che promettono risultati garantiti. Le risposte dell’AI si sono rivelate generiche e poco utili per gli investitori, specialmente i neofiti.
“A distanza di un anno – spiega Unger – abbiamo voluto rimettere alla prova ChatGPT per quel che riguarda sia consigli di investimento sia l’utilizzo per la scrittura del codice dei sistemi di trading che utilizziamo sulle nostre piattaforme e abbiamo fatto il confronto tra ChatGPT 3.5 – la versione disponibile a tutti da più di un anno – sia con l’ultima versione 4o rilasciata in maggio, che per tante applicazioni risulta più performante della precedente. Non c’è stato alcun miglioramento né per le parti discorsive né per quelle tecniche. A livello di consigli per gli investimenti, ChatGPT si limita a fare un excursus teorico sull’argomento indicando i punti fondamentali che riguardano l’andamento di mercato e poi a spingere la persona a rivolgersi a un consulente che non è lui”.
Anche nella scrittura del codice per le strategie di trading automatizzate, ChatGPT dimostra di essere lacunoso e rischioso. “Negli script delle strategie automatizzate – ammonisce Unger – ChatGPT dimostra di conoscere il linguaggio usato, nella fattispecie Easy Language e Power Language, ed è in grado di scrivere i codici richiesti, ma ancora una volta lo fa in maniera lacunosa, producendo script che possono portare a potenziali errori sia nell’applicazione live sia nell’interpretazione del codice stesso. ChatGPT non conosce né i rischi che possono esserci nell’utilizzo del codice in live trading, né quelli legati all’interpretazione del codice da parte del software che esegue la strategia in automatico. In conclusione, non è cambiato nulla rispetto all’applicazione precedente: ChatGPT non ha ‘imparato’ quello che avrebbe dovuto imparare e non sa ancora valutare i potenziali bug con cui il software ha a che fare, cosa che invece, per adesso, noi esseri umani sappiamo fare meglio”.
Nonostante tutto questo, molte piattaforme sostengono che l’AI presenta numerosi vantaggi. Prima di tutto perché elimina l’aspetto emozionale nel processo decisionale, in secondo luogo perché è in grado di elaborare molte più informazioni di un essere umano. Occhio, però. Se i dati elaborati sono sbagliati non c’è “freddezza” che possa mettere al riparo il vostro portafoglio.
(Foto: Levart_Photographer on Unsplash)