(Teleborsa) – “Il percorso di sviluppo del vettore idrogeno è avviato e non si tornerà indietro. La strada da percorrere è lunga, ma il sistema Paese sta dimostrando di avere tutte le competenze necessarie a livello di ricerca, innovazione e industria per favorire la penetrazione dell’idrogeno nel mix energetico”. Lo ha affermato il direttore generale ENEA Giorgio Graditi nel corso del primo evento nazionale del Piano operativo di ricerca (POR) sull’idrogeno, organizzato dall’ENEA in collaborazione con RSE e Cnr, che si è svolto a Roma alla Pontificia Università Antonianum.
“L’idrogeno – ha aggiunto Graditi – potrà avere una prospettiva di breve periodo per alcune applicazioni specifiche (industria hard to abate), di medio periodo (trasporto pesante) e di più lungo periodo (residenziale)”.
L’evento, che ha visto la partecipazione di 220 ricercatori provenienti da tutta Italia, ha radunato a due anni dall’avvio del progetto rappresentanti di istituzioni, ricerca pubblica, università e industria. Sono intervenuti tra gli altri Stefania Crotta, direttrice della Direzione generale Programmi e incentivi finanziari (PIF) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Giulia Monteleone, direttrice del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’ENEA, Viviana Cigolotti, responsabile della Divisione Tecnologie e vettori per la decarbonizzazione dell’ENEA, Lidia Armelao, direttrice del Dipartimento di Scienze chimiche e tecnologie dei materiali del Cnr, e Franco Cotana, amministratore delegato di RSE.
Evidenziata l’importanza di valorizzare ulteriormente la collaborazione tra ricerca e accademia, anche nell’ottica di rafforzare il rapporto pubblico-privato, mettendo a sistema la domanda di innovazione tecnologica che proviene dal mondo industriale e la capacità di risposta di alta qualificazione in termini di innovazione da parte della ricerca e dell’università.
“Con il progetto POR idrogeno – ha osservato la direttrice Monteleone – abbiamo ulteriormente consolidato il coordinamento e la collaborazione tra ricerca e accademia nazionale, con l’obiettivo di favorire la creazione di una rete nazionale di competenze multi-interdisciplinari, laboratori e infrastrutture lungo l’intera catena tecnologica e del valore dell’idrogeno, nonché di rafforzare il trasferimento tecnologico dei risultati e dei prodotti della ricerca alle filiere industriali di settore e di indotto”.
Finanziato con 110 milioni di euro nell’ambito dell’accordo di programma tra MASE ed ENEA, il POR Idrogeno – si legge nella nota ufficiale – vede ENEA come soggetto realizzatore con finanziamento di 75 milioni di euro, mentre a Cnr e RSE sono stati assegnati rispettivamente 20 e 15 milioni di euro in qualità di soggetti co-realizzatori. L’obiettivo del POR è di condurre attività di ricerca sull’intera catena del valore dell’idrogeno che siano di supporto all’industria nazionale e al Paese, rendendo sostenibile l’economia dell’idrogeno, migliorando le tecnologie esistenti ed esplorando le nuove con un approccio neutrale e multidisciplinare, contribuendo al contempo alla formazione di nuove figure professionali.