(Teleborsa) – Nel secondo trimestre del 2024, il tasso di sforzo per affittare una casa è cresciuto del 2,6%. Secondo uno studio pubblicato da idealista, portale immobiliare leader nello sviluppo tecnologico in Italia, la percentuale di reddito familiare necessaria per l’affitto di un’abitazione con due stanze da letto è aumentata dal 27,5% nel secondo trimestre del 2023 al 30,1% nello stesso periodo del 2024. Per quanto riguarda l’acquisto, invece, il tasso di sforzo rimane stabile, attestandosi al 19,5%, invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “L’incremento costante dei canoni di locazione, unito alla crescente domanda di affitti, particolarmente calda nelle aree metropolitane e nelle principali città universitarie, accentua le difficoltà da parte delle fasce più fragili della popolazione, giovani e donne in primis, ma anche famiglie monoreddito e studenti fuori sede. Parallelamente, le condizioni più restrittive per l’accesso ai mutui rendono sempre più difficoltoso l’acquisto della casa, rischiando di aggravare ulteriormente le disuguaglianze economiche e sociali?.In questo contesto, la necessità di politiche abitative più inclusive e di soluzioni innovative per supportare le famiglie in difficoltà diventa sempre più urgente.
Massa, è la città dove la percentuale di reddito familiare da destinare all’affitto è la più alta, con il 46,6%. Anche a Venezia (41,8%), Napoli (41,2%), Milano (38,9%), Firenze (37,7%) e Roma (37,3%) le richieste dei proprietari superano la soglia di un terzo del reddito familiare speso per l’abitazione. Dietro i principali mercati, anche Como (35,9%), Vicenza (34,1%), Verbania (34%) e Rimini (31,7%) si posizionano sopra la media del periodo. Biella (13%), Alessandria (13,6%) e Terni (13,8%) sono invece le province con i tassi di sforzo più bassi tra quelle analizzate.
Nel secondo trimestre del 2024, in 34 capoluoghi italiani il tasso di sforzo per l’acquisto di una casa supera la media nazionale del 19,5%, ma soltanto in 5 casi l’effort finanziario per un trilocale va oltre la soglia di guardia di terzo del reddito raccomandato dagli esperti, come accade a Venezia (39,5%), Milano (35,8%), Bolzano (35,1%), Napoli (34,6%) e Rimini (33,3%). Roma (28%) si colloca al nono posto del ranking; Aosta, con il 19,5%, si allinea alla media nazionale, mentre le altre 71 città capoluogo registrano valori inferiori, dal 19,3% di Lecco fino al 6,6% di Biella, dove l’impegno economico per l’acquisto è il più basso in Italia.