(Teleborsa) – Mentre proseguono le indagini e le ricerche dei superstiti della Bayesian, il veliero di lusso affondato lunedì 19 settembre 2024 al largo delle coste siciliane, a Ponticello in provincia di Palermo, c’è chi sta già cercando un capro espiatorio: un errore dei membri dell’equipaggio, un difetto dell’imbarcazione, un meteo particolarmente avverso o, più semplicemente, uno scherzo del destino?
Dopo il ritrovamento di cinque corpi nel relitto adagiato a 50 metri di profondità e inclinato a 90 gradi, sono riprese le ricerche degli ultimi dispersi del naufragio. Fra le vittime dell’incidente c’è il Presidente di Morgan Stanley Jonathan Bloomer, che hga perso la vita assieme alla moglie Anne Elizabeth, al suo legale Chris Morvillo ed alla sua consorte. Nessuna notizia ancora del magnate britannico Mike Lynch, che è anche proprietario dell’imbarcazione, e la figlia Hannah.
Gli inquirenti della Procura di Termini Imerese, che che ha aperto una inchiesta sul naufragio, stanno ascoltando i superstiti ed hanno già interrogato James Catfield, il comandante del Bayesian, a capo di un equipaggio esperto, in grado di affrontare anche condizioni avverse.
All’errore umano fa appello il costruttore, la Perini Navi, che fa capo alla società navale The Italian Sea Group, quotata alla Borsa di Milano. “Lo yacht Bayesian è molto probabilmente affondato per un errore umano, un atteggiamento poco idoneo ad affrontare l’eventuale arrivo di una perturbazione”, ha dichiarato un ingegnere di TISG a RaiNews, citando la violazione di “protocolli di sicurezza basilari” e la possibile mancanza di tempestività nell’attuare le misure di emergenza.
C’è invece chi ha puntato il dito contro la Perini Navi, la società di Viareggio che costruì il veliero nel 2008, parte del Gruppo The Italian Sea Group, ma le prime indagini mostrano che lo scafo è integro e l’albero intatto. “Una barca inaffondabile”, la definisce l’Amministratore delegato e fondatore di TISG, Giovanni Costantino, che affida alle pagine del Correre le sue considerazioni. “E’ una delle imbarcazioni più sicure al mondo” – afferma in una intervista – “una imbarcazione inaffondabile” a meno che “imbarchi acqua”.
“Abbiamo avuto un danno di immagine enorme e una flessione in borsa. Stiamo valutando possibili azioni a tutela della nostra immagine e credibilità delle Navi Perini”, afferma ancora l’imprenditore, che si mostra infuriato per le congetture e per l’andamento del titolo in Borsa.
Una preoccupazione non motivata dalla performance borsistica, perché il titolo non ha evidenziato grandi strappi. Le azioni TISG oggi quotano 8,69 euro, in rialzo dello 0,46%, dopo aver ceduto nella giornata di ieri l’1,37% a 8,65 euro e lunedì, giorno del naufragio, lo 0,90% a 8,77 euro. In due giornate di borsa aperta una differenza di -2,2%. Neanche i volumi scambiati, in leggero aumento rispetto alla scorsa settimana – quella di Ferragosto – non paiono fuori dalla norma.
Frattanto, guardando alla performance recente del titolo TSIG emerge in trend perlopiù discendente a partire da fine marzo, quando è stato annunciato l’ingresso del titolo sul segmento STAR di Borsa ed è stata collocata una ulteriore partecipazione dell’8,7% del capitale per approntare il flottante sufficiente all’ingresso sul segmento in questione, in cui TISG è entrata formalmente lo scorso 6 agosto.