(Teleborsa) – Arrivano diversi segnali di de-escalation delle tensioni commerciali fra l’Occidente e la Cina, con riflessi anche sui mercati finanziari, dove alcuni settori vocati all’export si sono infiammati di riflesso alla visita di una delegazione USA in Cina ed alle dichiarazioni del ministro del commercio cinese sulla possibilità di evitare dazi sui produttori di brandy.
E’ di questi giorni la visita a Pechino del consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, che ha inconntrato le massime autorità cinesi ed anche il presidente Xi Jinping. Una visita diplomatica, che sembra tendere una mano alla Cina, dopo che Xi Jinping ha proposto agli USA di “incontrarsi a metà strada”, ribadendo l’impegno del governo cinese a favorire relazioni “stabili, sane e sostenibili” fra Cina e Stati Uniti.
Frattanto, il Ministero del Commercio cinese ha deciso di non imporre dazi sul cognac importato dall’unione europea, pur rilevando l’esistenza di pratiche di dumping messe in atto dai produttori di cognac europei, che vendono i loro prodotti in Cina con margini che vanno dal 30,6% al 39%. Una risposta alla tregua offerta da Bruxelles, che ha deciso di rivedere al ribasso i dazi sulle auto elettriche cinesi e di non imporre dazi provvisori e retroattivi fino alla conclusione della sua indagine nel gennaio 2025.
Gli ultimi sviluppi non hanno mancato di aver riflessi positivi in Borsa sui settori più interessati all’export, in primi il cognac francese. Alla Borsa di Parigi, infatti, le azioni di Remy Cointreau sono balzate del 12% e Pernod Ricard ha guadagnato circa il 10%. Bene anche il settore dell’auto in Germania: a Francoforte si sono registrate positive performance su BMW, Porsche e Daimler (Mercedes), che ancora oggi viaggiano in attivo sul mercato.