(Teleborsa) – In attesa della riforma del Testo Unico della Finanza (TUF) e dell’introduzione di un bonus per la ricerca sulle società quotate in Legge di Bilancio, viene oggi presentata un’importante iniziativa per il rilancio del mercato dei capitali italiano e in particolare per la rivitalizzazione del mercato Euronext Growth Milan (EGM, ex AIM Italia), che negli ultimi anni ha sofferto una forte crisi di liquidità e valutazioni.
Nel corso di un evento a porte chiuse organizzato da CDP a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, viene infatti presentato il tanto atteso “fondo di fondi“, un cosiddetto “umbrella fund” che investirà in una serie di fondi chiusi sottostanti di piccola dimensione, i quali indirizzeranno i loro acquisti verso le PMI.
Il successo del fondo di fondi, presentato oggi a banche, assicurazioni, fondi pensione, SGR e altri soggetti istituzionali, rapprenda un catalyst significativo per il re-rating delle mid e small cap italiane, e per l’afflusso sul listino di nuove aziende. Il patrimonio iniziale dovrebbe essere di circa 300 milioni di euro e potrebbe arrivare a 1 miliardo di euro con l’intervento dei privati.
Secondo quanto appreso da Teleborsa da fonti finanziarie, il Fondo Nazionale Strategico Indiretto (FNSI) potrà sottoscrivere quote di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) di nuova costituzione, di diritto italiano e gestiti da Società di Gestione del Risparmio (SGR) autorizzate. FNSI co-investirà fino ad un massimo del 49% del capitale degli OICR di nuova costituzione di diritto italiano insieme con altri investitori privati (sia istituzionali che retail) alle medesime condizioni.
Gli OICR potranno allocare il capitale raccolto nel rispetto di una quota prevalente e di una quota non vincolata. Circa il 70% dei capitali potrà essere allocato in società ex FTSEMIB (quota prevalente) e circa il 30% potrà essere investito senza vincoli in titoli azionari italiani e titoli di debito emessi dalla Repubblica italiana, da Stati membri dell’Unione europea partecipanti all’area Euro e dalla Commissione europea (quota non vincolata). La quota non vincolata consente flessibilità ai gestori permettendo di catturare alpha con strategie attive ed aumentare i ritorni per gli investitori.
Gli OICR saranno chiusi, dovranno necessariamente essere liquidati entro il 31/12/2032 e sarà consentito distribuire dividendi su base annua. Saranno previsti dei meccanismi per evitare dinamiche di “iper-comprato” in fase di sottoscrizione e di “iper-venduto” in fase di liquidazione.