(Teleborsa) – Nessuno sconto e nessuna rottura peer la transazione Ita-Lufthansa. Il MEF infatti ha firmato in extremis l’accordo per la vendita della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia e conferma di aver inviato a Bruxelles i documenti richiesti, senza alcuna variazione, mettendo una pietra tombale sulla possibilità di una revisione al ribasso del prezzo. A quanto pare i tedeschi avrebbero rinunciato allo “sconto” richiesto per rilevare la compagnia italiana.
Il MEF ha confermato con una nota che “sono stati inviati alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea gli accordi rientranti tra le misure correttive presentate con riferimento all’operazione di concentrazione che prevede l’ingresso di Deutsche Lufthansa nel capitale di Ita Airways, come previsto nella decisione della Commissione Europea del 3 luglio scorso”.
“Si attende con fiducia l’approvazione definitiva della Commissione Europea per procedere al closing dell’operazione”, aggiunge il MEF, precisando che “le condizioni economiche previste non hanno subito variazioni rispetto all’accordo già siglato”.
Nei giorni scorsi, rumors insistenti parlavano della richiesta di uno sconto da parte di Lufthansa fra i 50 ed i 200 milioni di euro, pari a circa il 40% del prezzo concordato, mediante ricalcolo della seconda e terza rata dell’investimento, che ammonta complessivamente ad oltre 800 milioni di euro. Mai messo in discussione invece l’aumento di capitale da 325 milioni per l’ingresso nel capitale di Ita Airways con una partecipazione del 41. Le trattative fra i tedeschi ed il MEF si sono prolungate per una settimana, ma alla fine un accordo è stato raggiunto a poche ore della scadenza, che cadeva alla mezzanotte di ieri.
Ora si attende il parere dell’antitrust europea, guidata da Margrethe Vestager, ma l’approvazione attesa per la fine del mese di novembre appare pressoché scontata. Quel che rilevava per Bruxelles non era neanche il prezzo di vendita, quanto piuttosto gli accordi correttivi concordati nel mese di luglio, per garantire la concorrenza, relativi a dieci rotte verso l’Europa centrale da Milano Malpensa e tre collegamenti intercontinentali verso USA e Canada.