(Teleborsa) – E’ di nuovo fiammata per l’Oro che ha raggiunto un nuovo record storico ed ha temporaneamente superato la soglia psicologica dei 3.000 dollari, vedendo poi velocemente respinto poco sotto questo livello sul mercato future. Un traguardo che s attendeva già da qualche giorno, data la pesante correzione subita dai mercati azionari globali e le persistenti tensioni che sconvolgono l’economia.
Oltre alle tensioni geopolitiche, legate ad una pace che si fa desiderare fra Russia ed Ucraina, tengono banco le ritorsioni commerciali degli Stati Uniti contro il resto del mondo. Da qualche giorno, la battaglia fra Trump e l’UE sta tenendo banco, con la minaccia del raddoppio dei dazi sull’acciaio e di nuovi dazi su vino e champagne da parte del Presidente USA e le contromisure “ferme e proporzionate” annunciare dalla UE, che potrebbero colpire fino a 26 miliardi di export USA.
Tutto questo e le ripercussioni negative sull’economia mondiale sta alimentando una fuga dagli asset più rischiosi ed un afflusso di capitali verso i cosiddetti beni rifugio, in primis l’Oro.
Frattanto, sul mercato future, il contratto in scadenza ad aprile, scambia a 2.998 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,22% rispetto a ieri, dopo aver testato un massimo di 3.005,72 USD/Oz, portando la performance settimanale a +2,9%. Da inizio anno, l’oro ha già guadagnato il 13,5%.
Le quotazioni sul mercato spot, sempre un po’ più basse, vedono l’oro scambiare a 2.984,63 dollari l’oncia, a cavallo dei valori di chiusura di ieri.