(Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non parteciperà alla seconda giornata del G7 a Kananaskis, in Canada. Dopo la cena dedicata ai temi geopolitici – oltre a Medio Oriente e Ucraina, si è parlato anche di Indo-Pacifico, ma inevitabilmente la discussione si è focalizzata soprattutto sulla guerra fra Israele e Iran –, Trump è tornato a Washington per “occuparsi di questioni molto importanti”. Il presidente Usa ha fatto sapere sul suo social Truth di tornare alla Casa Bianca per lavorare qualcosa di “molto più grande del cessate il fuoco tra Israele e Iran, smentendo il presidente francese Emmanuel Macron che aveva indicato fosse quella la causa della partenza anticipata di Trump.
È quindi stato annullato il bilaterale tra il presidente statunitense e quello ucraino Volodimir Zelensky dopo le parole di Trump degli ultimi giorni che di fatto hanno provato a rilanciare la riabilitazione internazionale di Vladimir Putin.
Prima di lasciare Kananaskis Trump ha incontrato Giorgia Meloni. Una nota di Palazza Chigi ha fatto sapere che “il colloquio ha permesso di discutere dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l’opportunità di riaprire la strada del negoziato”. Meloni ha anche ribadito la necessità, in questo momento, di lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza. “La conversazione ha infine permesso al Presidente del Consiglio di confermare l’importanza del conseguimento di un accordo sul negoziato commerciale UE-USA e di affrontare il tema delle prospettive del prossimo Vertice NATO dell’Aja”, ha concluso la nota di Palazzo Chigi.
A margine del G7, la presidente del Consiglio e il primo ministro canadese Mark Carney hanno siglato una dichiarazione comune per riaffermare il valore strategico della partnership Italia–Canada, annunciando nuove collaborazioni su energia, intelligenza artificiale, difesa e innovazione. È stato annunciato anche un Dialogo Energetico bilaterale e missioni economiche congiunte. Le parti hanno infine dichiarato una forte l’intesa su sicurezza e coordinamento in vista del vertice NATO all’Aia.
La crisi tra Iran e Israele è stata anche al centro dei bilaterali di Meloni con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro Keir Starmer: è stata condivisa l’importanza di riaprire il negoziato con Teheran e al tempo stesso che l’Iran non può dotarsi dell’atomica. Con Merz e Starmer si è parlato anche della Nato e del percorso che porterà al 3,5%, hanno spiegato fonti italiane, con una coincidenza di vedute sull’obiettivo di fissare il termine al 2035 e non 2032, prevedere una progressione di spese e una possibile revisione. Con il leader tedesco la premier ha anche condiviso l’importanza di chiudere entro il 9 luglio un accordo fra Ue e Usa sui dazi. Per Roma l’incontro fra Trump e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è un buon segnale.
Meloni ha introdotto la terza sessione di lavoro del G7, intitolata Comunità sicure e concentrata sul tema migratorio, su cui è attesa anche una dichiarazione finale: ha ribadito che bisogna contrastare i trafficanti di uomini ma anche le cause del fenomeno migratorio, anche con un approccio di cooperazione con i Paesi africani come quello del Piano Mattei.
Il tema dei minerali critici è stato invece al centro della seconda sessione di lavoro, in cui la presidenza canadese ha proposto un’alleanza a livello G7 con l’obiettivo di puntare su produzioni comuni investendo nei Paesi ricchi di minerali, lasciando negli stessi il processo di lavorazione dei materiali. Nella sessione sull’economia globale, a quanto si apprende, i leader hanno constatato che le economie del G7 rimangono solide e resilienti agli shock esterni, e si è discusso su come riformare il Wto.