(Teleborsa) – Secondo il Financial Times, “l’Italia ha avuto un ruolo spropositato” all’ultimo Consiglio europeo Ambiente. Lo ha ricordato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in occasione del 7º Business Forum Trilaterale tra Confindustria, BDI e MEDEF, le associazioni degli industriali tedeschi e francesi.
Il titolare del MIMIT ha sottolineato che “è passata la posizione che l’Italia ha espresso, condivisa dalla stragrande maggioranza dei Paesi europei. Una posizione importante, finalmente pragmatica, flessibile, realistica e basata sul principio della neutralità tecnologica”.
Al Consiglio Ambiente sono state accolte tutte le richieste dell’Italia: è stata innalzata dal 3% al 5% la possibilità di ricorso a crediti internazionali, è stata introdotta la possibilità di rivedere il regolamento sul clima ogni due anni e, per la prima volta, sono stati menzionati in maniera esplicita i biocarburanti.
“Questo dimostra che l’Italia finalmente è tornata in campo nell’incidere nelle decisioni europee. E quello che voi avete fatto con la dichiarazione congiunta – ha affermato Urso rivolgendosi agli industriali – ci aiuta. Perché è bene che i governi sentano la voce, le posizioni delle imprese, che in maniera così significativa e coesa indicano la strada da percorrere. Una strada che, per quanto ci riguarda, deve essere necessariamente quella di coniugare al meglio, come indicato da Draghi, la sostenibilità ambientale con la sostenibilità industriale e con la sostenibilità sociale“.
“Una strada condivisa con i grandi paesi industriali, che il nostro governo ha sin dall’inizio indicato, sia dando attuazione al Trattato del Quirinale con la Francia, sia realizzando il Piano d’azione con la Germania”, ha sottolineato Urso, aggiungendo che il governo si è impegnato dall’inizio “sui dossier centrali” per l’Europa, la revisione del CBAM e del ETS, che saranno all’ordine del giorno della Commissione il prossimo 10 dicembre.
Urso ha citato il paper sull’auto, che conteneva due condizioni preliminari, entrambe accolte dalla Commissione: la prima riguarda la rimozione dell’ostacolo insormontabile che avrebbe obbligato le industrie europee ad acquistare titoli da società americane e cinesi, per evitare le multe già a partire da quest’anno; l’altra che puntava ad anticipare il Regolamento europeo sulla CO2 dal 2027 a quest’anno.
“Ora bisogna agire e farlo in fretta, per ribadire che la revisione del regolamento debba riguardare sia i veicoli leggeri che i veicoli pesanti e per riaffermare quello che è stato già deciso ieri nel consiglio ambiente su neutralità tecnologica e biocarburanti. E’ necessario – ha ribadito il Ministro – per garantire alle imprese le risorse necessarie per gli investimenti, per accelerare sulla strada dell’elettrico, conservando l’autonomia strategica del nostro Continente”.
