(Teleborsa) – Il Budget 2026 del Regno Unito che ha un valore di 22 miliardi di sterline (al di sopra dei 15 miliardi preventivati) ed introduce un aumento delle imposte, avrà un impatto su famiglie, imprese e mercati. Vediamo le principali evidenze del Bilancio statale e quale sarà il loro impatto sulle decisioni di risparmio ed investimento.
Reazione mercati per ora positiva
Un Budget che, per gli analisti di PGIM non riesce a centrare l’obiettivo di riconquistare la fiducia sia del mercato che dei parlamentari laburisti, anche se la reazione del mercato è stata positiva: la Borsa di Londra ha guadagnato circa l’1%, mentre i Gilt (titoli di stato britannici) Gilt sono risaliti, spingendo al ribasso il relativo rendimento, e la sterlina è apparsa più forte rispetto al dollaro e all’euro.
“Le principali incertezze che permangono sono legate al fatto che gli aumenti delle tasse sono concentrati nella seconda parte dell’anno; quindi, le entrate avverranno solo in futuro; le ipotesi di crescita sono state riviste al ribasso, ma rimangono comunque molto ottimistiche, attestandosi intorno all’1,5% dopo il 2027″, spiega Guillermo Felices, Global Investment Strategist per il Fixed Income di PGIM, aggiungendo che “dal punto di vista politico, non siamo sicuri che il governo abbia fatto abbastanza, soprattutto dopo il congelamento delle soglie imponibili. Queste incertezze potrebbero facilmente tornare a pesare sul mercato dei Gilt nei prossimi mesi”.
Rating dipenderà da efficacia pacchetto fiscale
“Qualunque sia la flessibilità di bilancio del Regno Unito, l’andamento del rating dipenderà anche dall’efficacia del pacchetto di consolidamento fiscale proposto”, osserva Scope Ratings, aggiungendo “la stabilità politica rimarrà una preoccupazione fondamentale, poiché gli aumenti delle tasse rappresentano un allontanamento dalle promesse pre-elettorali del partito laburista”. Inoltre, per l’agenzia di rating europea, “la traiettoria del rating dipenderà anche dal potenziale impatto delle misure fiscali proposte sull’inflazione e dalla capacità della Banca d’Inghilterra di abbassare il tasso di riferimento (attualmente al 4%)”.
Anche Peder Beck-Friis, economista di PIMCO, concorda sul fatto che ora i mercati potranno concentrarsi nuovamente sull’inflazione, sul mercato del lavoro e sulla probabilità di nuovi tagli dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra. “Rimaniamo dell’opinione che un indebolimento del mercato del lavoro e un’inflazione in calo si tradurranno in un ciclo di tagli dei tassi più profondo di quanto i mercati stiano scontando e, contribuendo a ridurre le pressioni inflazionistiche nel prossimo anno, la legge di bilancio ha ulteriormente rafforzato tali dinamiche”.
Le misure che impattano sulle azioni e obbligazioni
Tra le misure annunciate dalla Reeves figura anche un’esenzione triennale dall’imposta di bollo (un’imposta dello 0,5% che gli investitori pagano quando all’acquisto di azioni) riservata alle società di nuova quotazione. Nonostante l’incentivo, l’imposta di bollo dello 0,5% rende l’investimento in azioni quotate in Regno Unito meno competitivo rispetto all’acquisto di azioni sui mercati di New York e Francoforte, anche se c’è da considerare che il mercato di Londra offre una “vasta gamma di opportunità”, essendo “le azioni britanniche ancora scambiate a multipli inferiori.
Le imposte sui risparmi agevolano gli investimenti
Anche le agevolazioni fiscali sui risparmi sono oggetto di riforma, nel tentativo di incentivare gli investimenti nel mercato britannico. Il deposito sui conti correnti, che attualmente è detassato sino alla soglia di 20.000 sterline, da aprile 2027 lo sarà fino a 12.000 sterline per gli under 65. Una misura che si propone di incoraggiare i giovani a investire piuttosto che risparmiare.
Immobili più tassati
Il governo UK, infine, sta studiando una nuova struttura delle imposte sui redditi da proprietà già soggetti all’imposta sul reddito. Da aprile 2027, l’aliquota base sugli immobili sarà del 22%, l’aliquota maggiorata sarà del 42% e l’aliquota aggiuntiva sarà del 47%. Oltre all’aumento delle imposte sui redditi da proprietà, a partire dal 2028 verrà introdotta la cosiddetta “Mansion Tax”, cioè le abitazioni di valore superiore a 2 milioni di sterline saranno soggette a una maggiorazione compresa tra 2.500 e 7.500 sterline all’anno, a seconda della valutazione dell’immobile. Secondo Fidelity, circa 150.000 nuclei familiari potrebbero essere interessati dalla Mansion Tax.
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