(Teleborsa) – L’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini, in occasione dell’Outdoor Investor Day 2024, ha accolto oggi alcuni rappresentanti della comunità finanziaria italiana e internazionale presso gli impianti idroelettrici del Gruppo in Valtellina. Durante l’evento, analisti e investitori istituzionali hanno visitato infrastrutture strategiche nell’ambito della produzione idroelettrica, settore che vede la Società come secondo operatore nazionale. Oltre alle infrastrutture in Lombardia, A2A gestisce nuclei in Friuli Venezia Giulia e in Calabria, complessivamente 40 centrali per circa 2.000 MW di capacità installata.
Nel corso dell’incontro, sono state presentate le più recenti innovazioni tecnologiche legate al nucleo impiantistico della Valtellina, con un’attenzione particolare alle Dighe di San Giacomo e di Cancano e alle Centrali di Premadio e Grosio.
Il sistema idroelettrico di A2A in Valtellina e Valchiavenna ha una lunga storia. Nasce nel 1910 con la centrale di Grosotto, destinata a produrre energia per Milano. Nel 1927 entra in servizio la centrale di Mese, all’epoca la più potente d’Europa. Negli anni, il sistema si è ampliato fino a raggiungere l’assetto attuale, con 10 grandi dighe e 23 centrali per una capacità complessiva di circa 1.200 MW. Queste ultime includono impianti ad acqua fluente, che utilizzano direttamente la portata di un corso d’acqua, e ad accumulo/serbatoio, che operano su base stagionale permettendo una programmazione della produzione di energia delle centrali a valle.
Le infrastrutture della Valchiavenna comprendono 6 grandi dighe e 12 centrali con una capacità installata di 384 MW, mentre quelle dell’Alta Valtellina includono 4 grandi dighe e 11 centrali con una capacità installata di 784 MW. Alcune di queste sono situate in aree naturalistiche di alto pregio, come le dighe di Cancano e San Giacomo nella valle di Fraele, e la centrale di Braulio all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, dove si integrano perfettamente nel paesaggio grazie a progetti che minimizzano l’impatto ambientale.
Il Piano Industriale 2024-2035, che ha nella transizione energetica uno dei due pilastri strategici insieme all’economia circolare, include investimenti in tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza degli impianti idroelettrici, finalizzati alla valorizzazione delle opere esistenti e alla maggiore flessibilità per ottimizzare la disponibilità e l’utilizzo della risorsa idrica.
Parte di questi investimenti sarà destinata alla Valtellina e alla Valchiavenna, due territori storici per il Gruppo, che ospitano una parte significativa del parco idroelettrico gestito da A2A. Qui, grazie alle più favorevoli condizioni climatiche del 2023, la generazione di energia rinnovabile è tornata ai valori medi degli ultimi 10 anni: in totale nell’area sono stati prodotti oltre 2.670 GWh, registrando un incremento del 38% rispetto al 2022 e contribuendo a evitare l’emissione di più di 1 milione di tonnellate di CO2.