(Teleborsa) – “Per il settore assicurativo il quadro è complessivamente sereno. La dotazione patrimoniale delle imprese si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa”. Sono alcune delle considerazioni alla Relazione annuale del presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini sottolineando che non è “il caso di abbassare la guardia”, come dimostra il caso della crisi di Eurovita, che “si è risolta con l’intervento di un pool di assicurazioni e banche. L’esperienza di questi ultimi anni ha richiamato l’attenzione di tutti sulla necessità di adottare con rigore strategie caute e lungimiranti; di riflettere sulla robustezza degli attuali modelli di attività, sulle correzioni da apportare e sulle nuove prospettive che si possono aprire – ha proseguito – di mantenere fermi presidi a tutela della stabilità, anche a fronte di eventi rari e di forte impatto”.
Secondo il presidente dell’Ivass oggi “la situazione macroeconomica è meno tesa, e tuttavia a livello internazionale non mancano incertezze e possibili rischi ‘di coda’, legati a tensioni politiche, frammentazione commerciale, conflitti militari”. Al tempo stesso “il cambiamento climatico rappresenta per le assicurazioni una sfida strategica: affinare la capacità di gestire il relativo rischio senza scosse è essenziale perché esse possano giocare in quest’ambito il ruolo che loro compete”.
In Italia “il settore assicurativo ha confermato la solidità della propria situazione patrimoniale. Alla fine dell’anno scorso l’indice di solvibilità medio delle compagnie italiane si attestava al 258 per cento, in aumento di 12 punti rispetto all’anno precedente – ha rilevato Signorini – e in linea con la media europea; secondo le nostre rilevazioni mensili, esso è rimasto sostanzialmente stabile nei primi mesi del 2024. Le condizioni finanziarie più distese hanno contribuito a questo risultato. Come ho osservato in precedenti occasioni, peraltro, negli ultimi anni i movimenti dell’indice di solvibilità sono stati in generale relativamente limitati, nonostante le forti oscillazioni dei tassi di interesse”, perché questi hanno “effetti pressoché simmetrici sull’attivo e sul passivo” delle compagnie.
Guardando ai dati aggregati dello scorso anno, dopo la considerevole riduzione del 2022, “il risultato di esercizio e il Roe (Return on equity, una misura sulla redditività-ndrt), rispettivamente pari a 8 miliardi di euro e al 10,5 per cento, sono tornati su valori prossimi a quelli pre-pandemici. In particolare il comparto Vita, che l’anno scorso aveva registrato una leggera perdita, quest’anno è tornato a produrre un utile significativo”. In questo quadro, anche per il 2023 il ministero dell’Economia e delle Finanze ha esteso la facoltà concessa alle imprese di assicurazione di sterilizzare temporaneamente nel bilancio di esercizio le minusvalenze latenti presenti nel portafoglio investimenti non durevoli, nonché quella di tener conto, per la distribuzione dei dividendi, della quota delle minusvalenze sospese riferite alle Gestioni separate ritenute contrattualmente ribaltabili sui sottoscrittori delle polizze.
“L’esercizio di tale facoltà ha consentito di sterilizzare minusvalenze per circa 7 miliardi, per la gran parte nel ramo Vita. L’inadeguatezza dell’attuale normativa contabile italiana, e in particolare la difficoltà di riconciliare il bilancio civilistico con quello prudenziale nonché con i principi contabili internazionali, è palese – ha avvertito Signorini -. Abbiamo tuttavia chiaramente manifestato in passato il nostro disagio rispetto al ricorso ripetuto a deroghe temporanee dalle regole attuali, deroghe che, seppure adottate in risposta a specifiche situazioni, col loro reiterarsi mettono in ultima analisi in discussione la capacità di quelle regole di rappresentare correttamente la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato di esercizio delle compagnie; abbiamo ribadito la preferenza per interventi più sistematici e ponderati”. Signorini ha infine ricordato che l’autorità ha spiegato al governo come una modifica alla normativa nazionale di riferimento “se adottata, consentirebbe di definire un impianto prudente, trasparente e ragionevolmente stabile, in attesa dei progetti più ampi di revisione previsti nel lungo periodo, in armonia con i principi contabili internazionali”.
Lo scorso anno nei rami Vita del settore assicurativo in Italia “il rialzo dei tassi ha continuato a incentivare il ricorso al riscatto delle polizze da parte degli assicurati più sensibili ai rendimenti, attratti dalla possibilità di beneficiare di alternative di investimento più redditizie. Mentre i riscatti sono cresciuti del 63 per cento, la raccolta premi è diminuita del 3 per cento circa. Ciononostante, la redditività del comparto (Roe) è migliorata, passando da un valore leggermente negativo al 12,6 per cento, anche grazie al recupero delle quotazioni di mercato degli attivi”.
Prosegue all’IVASS “la lotta alla piaga dei falsi siti assicurativi è proseguita, con armi ora un po’ più affilate”. Dal novembre dell’anno scorso l’autorità “è in grado di ordinare direttamente l’oscuramento dei siti abusivi. Ne abbiamo chiusi finora 119; altri 96 si sono messi spontaneamente off-line, a seguito delle nostre richieste di chiarimenti, senza attendere la fine dell’istruttoria”.
Invece, “a sei anni dalla sua istituzione per legge, devo nuovamente rilevare con rammarico che l’Arbitro assicurativo non ha ancora visto la luce”,ha detto Signorini sottolineando che “l’articolato iter previsto dalla legge per l’emanazione della normativa di attuazione non si è concluso. Dopo il parere interlocutorio reso da ultimo dal Consiglio di Stato, abbiamo fornito ai ministeri competenti tutto il nostro supporto per riscontrare debitamente le osservazioni avanzate. Vi è ora un nuovo testo; confidiamo – ha detto – che le rimanenti difficoltà siano superate e che si possa finalmente completare in tempi stretti il quadro normativo, cui seguiranno gli adempimenti organizzativi indispensabili”.