(Teleborsa) – La casa è diventata un bene irraggiungibile per moltissime famiglie, quelle a più basso reddito, che scontano anche un mercato degli affitti onerosissimo, a causa dell’aumento di prezzo delle locazioni indotto dagli affitti brevi. Il quadro emerge da uno studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) in collaborazione con Assoutenti, che quantifica il prezzi di una abitazione in base alla classe di reddito della famiglia ed al numero di stipendi necessario per finalizzare l’acquisto.
Il report rivela che, in Italia, si spende in media il 16% in più rispetto al 2019 per acquistare una casa. A gennaio 2025 il costo medio al metro quadro di una abitazione nelle grandi città italiane risulta in crescita del 16,1% rispetto a gennaio del 2019.
“I prezzi degli immobili continuano anche nel 2025 la loro corsa al rialzo al punto che in alcune città acquistare casa è diventato proibitivo se non impossibile, a meno che non si disponga di ingenti capitali – afferma il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – Un mercato quello immobiliare caratterizzato da un forte squilibrio tra domanda e offerta in alcuni comuni che porta i prezzi a salire alle stelle, mentre in altre città si assiste alla trasformazione degli immobili – prima destinati ad uso abitativo – in strutture ricettive per affitti brevi, alimentando l’emergenza abitativa con effetti diretti sui costi di acquisto delle abitazioni”.
Le differenze città per cttà
Emergono anche fortissime differenze sul territorio: Milano è il comune che vanta il prezzo più elevato, pari a oltre 5.400 euro al mq, seguita da Firenze (4.365 euro) e Bologna (3.566). Tra le grandi città le più economiche risultano ad oggi i comuni di Perugia (1.299 euro/mq) e L’Aquila (1.451 euro/mq).
Trieste è la città dove, rispetto al 2019, i prezzi sono aumentati di più, con una crescita del 50% in sei anni, +39,5% a Milano, +33% a Trento. Tra i grandi comuni monitorati, solo Genova registra un decremento del costo al mq delle abitazioni: -3,7% sul 2019 – evidenzia il Centro di formazione e ricerca sui consumi.
Per u impiegato acquistare casa è una chimera
Acquistare una casa diventa così sempre più proibitivo: per un operaio servono in media 11,6 anni di stipendio per coprire la spesa relativa all’acquisto di una abitazione da 80 mq, mentre occorrono 9,7 anni ad un impiegato e 4 ad un dirigente. Anche qui le forbici sul territorio sono molto ampie: a Milano un operaio deve mettere in conto 23,3 anni di retribuzione per acquistare una casa da 80 mq sul territorio comunale (18,8 anni a Firenze e 15,3 a Bologna), mentre ad un impiegato ne occorrono 19,5 (15,7 anni a Firenze e 12,9 a Bologna), ad un dirigente ne bastano 8. Va meglio a Roma, dove servono 15 anni di stipendio di un operaio per l’acquisto di un immobile di pari livello, 12,5 anni per un impiegato e 5,1 anni per un dirigente.
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