(Teleborsa) – “Se l’Europa deve cambiare marcia anche l’Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose”. È quanto afferma il neopresidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che nella sua relazione al debutto all’assemblea annuale dell’associazione, in corso presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, mette in primo piano anche la “sfida sociale”, l’esigenza di puntare su “poche e chiarissime priorità” con “tre direttrici: competitività, produttività” ma anche “comunità”. E spiega: “La terza per me significa dare senso sociale, valore e dignità alle altre due”. Tra i temi chiave del suo intervento la manovra economica, con scelte mirate a partire da incentivi agli investimenti e conferma del taglio del cuneo fiscale, attenzione al sociale, con un piano casa per offrire alloggi a basso costo ai lavoratori, dialogo con i sindacati su sicurezza sul lavoro, salari e produttività, ma anche grande attenzione all’Europa e al confronto con la nuova Commissione per azioni che favoriscano l’industria.
Alla relazione di Orsini è seguito l’intervento della premier Giorgia Meloni. “Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del PIL sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche”, ha detto la presidente del Consiglio.
“Ho molto apprezzato – ha detto Meloni – la relazione del presidente Orsini, condivido molti spunti e proposte, così come l’analisi di scenario e le proposte e sui rischi che l’economia italiana ed europea corrono se non si invertono in modo deciso le tendenze. Avete saputo dimostrare nelle difficoltà le capacità del tessuto produttivo, smentendo i pronostici. La capacità del nostro tessuto industriale è stata spesso sottovalutata, però fatemi dire da chi è abituato a essere sottovalutato, che arriva nella storia di tutti il momento in cui non conta più quello che si presuppone, conta il valore che le persone hanno e quello che è, non quello che si vorrebbe”. Per le imprese “quel momento è arrivato con le crisi, la pandemia prima e poi la guerra”. Le crisi, ha aggiunto “nascondono opportunità”.
“Dobbiamo essere soddisfatti per i risultati che abbiamo raggiunto considerando il contesto in cui abbiamo operato in questi due anni. Un quadro – ha detto la presidente del Consiglio – che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque, e che qualcuno aveva sperato potesse contribuire a un repentino fallimento dell’attuale governo. Le cose sono andate diversamente, l’Italia supera le difficoltà meglio di altre nazioni europee, il merito è delle imprese e dei loro lavoratori. Il governo guarda al quadro economico con ottimismo, una parola che si usa poco, in particolare in Italia, dove si fa sempre allarmismo. Dobbiamo essere soddisfatti dei risultati raggiunti, soprattutto se teniamo conto del contesto in cui abbiamo operato. Non è lo Stato a creare ricchezza – ha aggiunto – ma le imprese e i loro lavoratori. Lo Stato deve fare la sua parte, creare l’ambiente più favorevole possibile. E abbiamo garantito stabilità, che in Italia è una eccezione. Abbiamo disegnato una strategia per la nazione, e se non ci sono idee non ci possono essere investimenti. Abbiamo dato chiaro il messaggio che lo Stato non avrebbe disturbato chi voleva fare ma gli avrebbe camminato accanto come un alleato. Abbiamo anche detto dei ‘no’ quando andavano detti, perché i soldi dei cittadini non si gettano dalla finestra”.
Sul fronte manovra Meloni ha assicurato “leggi di bilancio ispirate a buonsenso e serietà, che concentrano le non molte risorse a disposizione nel sostegno alle imprese che assumono e creano posti di lavoro, nel rafforzamento del potere d’acquisto delle famiglie, con particolare attenzione alle famiglie con figli, non per scelta etica ma per necessità economica, e nella difesa della salute dei cittadini”. E si è detta pronta al confronto con Confindustria. “Ho sentito molte risposte sensate su cui siamo pronti a un confronto molto concreto nel merito”. ha detto. La presidente del Consiglio ha, poi, ricordato i numeri dell’occupazione femminile sottolineando che il governo lì ha “concentrato le risorse” perché “la vera libertà delle donne è ambire a posto di lavoro e mettere al mondo figli, è la grande sfida”, e “il prossimo obiettivo che abbiamo davanti – ha detto – è aumentare la produttività del lavoro. Mai così tanti italiani avevano lavorato dall’unità d’Italia oggi”.
L’intervento di Orsini
Sindacati – Nel suo intervento Orsini ha teso la mano ai leader sindacali. “Noi e i sindacati, abbiamo tanto da fare insieme, e noi siamo pronti ad avviare un confronto” ha detto il presidente di Confindustria lanciando l’idea di “un patto per la sicurezza nei cantieri” e di “un’azione comune” per contrastare i contratti pirata.
Manovra – “Siamo alle porte della stesura della Legge di Bilancio e, come capita ogni anno, fioccano ipotesi, timori e speranze. Diamo atto al Governo di voler tenere la barra dritta sui conti pubblici, e di questo lo ringraziamo” ha affermato Orsini chiedendo “quelle riforme e quegli investimenti che sono assolutamente necessari. Bisogna prevedere – ha detto – serie politiche industriali e rilevanti incentivi agli investimenti, la risposta al post Pnrr”.
Nucleare – “L’Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose. Per cominciare, siamo convinti che il ritorno al nucleare sia strategico” ha detto il presidente di Confindustria.
Cuneo fiscale – “Il taglio del cuneo fiscale va reso permanente: poiché – ha sottolineato Orsini – se le retribuzioni sono al di sotto della media europea il costo del lavoro è più elevato”.
Green Deal – “L’Europa deve cambiare marcia”. Oggi “serve più che mai una solida politica industriale europea” perché “le sfide da affrontare sono ciclopiche” ha detto il presidente di Confindustria lanciando l’allarme: “il Green Deal è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l’industria”.
Industria italiana – L’industria italiana – ha sottolineato Orsini – è in difficoltà, con la produzione industriale che “da diciotto mesi ha un segno negativo”. Ecco perché “bisogna considerare una vera e propria responsabilità collettiva, di tutti i soggetti sociali e politici del nostro Paese, quella di realizzare un deciso balzo in avanti della produttività italiana”. “Il mercato interno continua a mostrare le sue debolezze e molte delle nostre imprese stanno facendo fatica”, ha spiegato.
Filiera italiana automotive – Stiamo “regalando alla Cina” la “storia e il mercato europeo dell’auto elettrica – ha detto il presidente di Confindustria –. La filiera italiana dell’automotive è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l’abbattimento delle emissioni”.
Piano casa – Un “piano straordinario di edilizia per i lavoratori neoassunti”. Orsini ha rilanciato la sua idea di un piano casa per agevolare i nuovi assunti. Il progetto “rappresenta – ha spiegato – il modo concreto di rispondere ad un bisogno primario: la casa, quale bene fondamentale per affrontare dignitosamente la propria vita e costruire un futuro. Noi tutti sappiamo che uno dei maggiori ostacoli per reperire nuovi occupati è la scarsità di abitazioni a un costo sostenibile”. L’idea “che abbiamo proposto, e che il Governo ha accolto, – ha detto il presidente di Confindustria – è di costituire un tavolo congiunto che coinvolga anche l’Ance, l’Anci, le assicurazioni, le banche, la Cassa Depositi e Prestiti, i fondi immobiliari e i fondi pensione, per studiare insieme le migliori formule di garanzie finanziarie, così da consentire a “fondi pazienti” di poter attuare i progetti garantendo un canone sostenibile”.