(Teleborsa) – “Questa è una giornata decisiva per la sorte della siderurgia, del piano di decarbonizzazione a Taranto e del piano siderurgico nazionale, di cui peraltro mi hanno chiesto anche di riferire oggi al Copasir, essendo un aspetto centrale della sicurezza di questo paese”. Così il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso entrando al Copasir, dove ha riferito della situazione del settore.
Nel pomeriggio, il Ministro ha incontrato in videoconferenza i responsabili degli Enti Locali, del comune e della Provincia di Taranto, della Regione Puglia e l’Autorità Portuale del Mar Ionio. Nel corso della riunione, il Mimit ha confermato la massima disponibilità a valutare e recepire le eventuali istanze che emergeranno dal territorio, in un’ottica di piena e leale collaborazione tra organi dello Stato. Le Amministrazioni coinvolte sono state invitate a trasmettere nelle prossime ore le proprie proposte di modifica alla bozza dell’Accordo di programma interistituzionale attualmente in esame.
Nel ruolo di mediatore il Presidente della Regione Michele Emiliano ha stemperato la linea del neo sindaco di Taranto Piero Bitetti, che aveva definito l’accordo “irricevibile” per la città. Destano preoccupazioni soprattutto le tempistiche della decarbonizzazione, con termine fissato al 2039, la lenta introduzione di tre forni elettrici al posto degli altiforni, la nave rigassificatrice nel mar Grande, anche se di natura temporanea, e l’installazione di una piattaforma galleggiante in mare per desalinizzare l’acqua e metterla a servizio della fabbrica.
Nulla di certo invece riguardo il piano economico ed occupazionale, che sarà definito da un accordo da stipulare con l’investitore, sebbene Baku Steel non muoverà un passo senza l’Aia ed i permessi per il rigassificatore. E nel frattempo Acciaierie d’Italia annuncia che andrà avanti con il solo altoforno 4, prima di spegnerlo per lavori di manutenzione e riavviare l’altoforno 2 entro dicembre 2025, procedendo con un solo altoforno attivo sino al 2026..
Frattanto, al Ministero del Lavoro si è svolto oggi un primo vertice con i sindacati, che si è aggiornato al prossimo 3 luglio, per l’estensione della cassa integrazione straordinaria. La misura dovrebbe coprire fino a 4050 dipendenti, di cui 3500 a Taranto. Palazzo Chigi ha garantito le risorse per la continuità, stanziando 200 milioni, ma per i sindacati non sono sufficienti ad arrivare sino a fine anno. Presenti il vicecapo di gabinetto del ministero Luca Sabatini, lo staff ministeriale, i dirigenti di Acciaierie d’Italia, rappresentati da Maurizio Saitta e Claudio Picucci, i responsabili delle politiche attive del lavoro e rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm.