(Teleborsa) – ”Bisognerà dire la verità e la dirò”: lo aveva anticipato lo scorso 5 settembre il neo-premier della Francia, Michel Barnier, in occasione del passaggio di consegne a Palazzo Matignon con il premier uscente Gabriel Attal, garantendo di voler ”rispondere alle sfide, alle rabbie e alle sofferenze” dei francesi.
L’ex caponegoziatore dell’Ue per la Brexit aveva anche promesso ”cambiamenti e discontinuità” rispetto al passato. E, nel suo intervento all’Assemblea nazionale durato oltre un’ora, Barnier ha presentato il suo programma affermando di avere “un’unica esigenza”: ridurre il “doppio debito di bilancio ed ecologico”.
“Prendiamoci cura della République, è debole. Prendiamoci cura dell’Europa, è necessaria. Prendiamoci cura delle francesi e dei francesi, che ci chiedono di superare le nostre differenze”, dice Barnier che cita il discorso di Charles de Gaulle pronunciato nel 1942: “Vi chiedo molto, con poco, e partendo da lontano”.
Il premier prevede di tornare al 5 per cento del deficit pubblico nel 2025 e al 3 per cento nel 2029 grazie a una “riduzione delle spese”.Per raggiungere questo obiettivo, l’ex commissario ha annunciato “una partecipazione al risanamento collettivo alle grandi imprese che realizzano profitti importanti» e «un contributo eccezionale” ai “francesi più facoltosi”, dunque una patrimoniale, nell’ottica di una “esigenza di giustizia fiscale”. Nel suo discorso , Barnier ha sottolineato che le misure saranno adottate “senza compromettere la competitività” della Francia, precisando che due terzi dello sforzo per risanare i conti pubblici proverrà dalla riduzione della spesa.
Barnier ha anche chiesto di riprendere il dialogo sulla riforma delle pensioni, “per correggere” la legge del 2023 e trovare, con l’aiuto delle parti sociali, “accordi ragionevoli ed equi”.