(Teleborsa) – Il Ministero dell’Economia tedesco ha dichiarato che SEFE, l’ex unità di Gazprom nazionalizzata dal governo tedesco dopo l’invasione dell’Ucraina, deve porre fine all’accordo di importazione di gas con la Russia.
Un modo per porre fine al contratto preesistente per il gas naturale liquefatto russo sarebbe dichiarare la forza maggiore, ha affermato il Ministero in una dichiarazione datata lo scorso ottobre ma pubblicata questa settimana. La clausola legale, che consente alle aziende di eludere gli obblighi contrattuali, potrebbe entrare in gioco date le ultime sanzioni dell’Unione Europea contro Mosca e la spinta del blocco a eliminare gradualmente l’energia russa, ha affermato.
SEFE ha in essere un accordo a lungo termine per l’approvvigionamento di GNL dall’impianto di Yamal in Siberia. Il costo per la cancellazione è stato stimato in circa 10 miliardi di euro (11,6 miliardi di dollari). La società ha dichiarato il mese scorso che avrebbe valutato le implicazioni delle ultime sanzioni sul contratto, ma finora non ha preso alcuna azione.
L’accordo di importazione, per 2,9 milioni di tonnellate all’anno, è valido fino al 2040, senza possibilità di recesso, ha affermato il Ministero.
