(Teleborsa) – Nella serata di ieri, il presidente Emmanuel Macron ha escluso l’ipotesi di un esecutivo di sinistra al termine del primo round di negoziati, a sette settimane dal voto delle legislative. La decisione, annunciata dall’Eliseo, è motivata dalla necessità di garantire la stabilità istituzionale, poiché un governo basato sul programma del Nuovo Fronte Popolare (Nfp) sarebbe immediatamente censurato dagli altri gruppi parlamentari.
Nonostante il passo indietro di Jean-Luc Mélenchon e de La France Insoumise (Lfi), Macron ha ribadito l’importanza di collaborare con altre forze politiche per evitare che il paese resti bloccato. Tuttavia, il Nfp ha chiesto di riconoscere la nuova realtà politica e di negoziare le modalità di coabitazione, necessarie per ottenere il sostegno parlamentare.
La sinistra ha reagito duramente, denunciando un “colpo di mano antidemocratico“. Mélenchon ha annunciato una mozione di destituzione contro Macron, mentre La France Insoumise ha invitato a una mobilitazione popolare per difendere la democrazia. Intanto, nel suo comunicato stampa, l’Eliseo ha annunciato che “martedì riprenderà un nuovo ciclo di consultazioni con i leader dei partiti e le personalità che si sono distinte per la loro esperienza al servizio dello Stato e della Repubblica”. Macron “invita tutti i leader politici ad essere all’altezza della situazione dimostrando uno spirito di responsabilità””ed esorta in particolare i socialisti, i comunisti e gli ecologisti a “cooperare con le altre forze politiche”.
La situazione politica in Francia rimane dunque tesa, con il rischio di ulteriori confronti tra il presidente e le forze di sinistra.