(Teleborsa) – Pur con un leggero smorzamento, ad agosto i prezzi dei contratti di assicurazione per la copertura sulla responsabilità civile sull’auto hanno continuato a crescere a un livello multiplo dell’inflazione generale. Secondo l’ultima rilevazione effettuata dall’Ivass, il prezzo medio dell’r.c. auto nel mese in esame è stato di 418 euro, in aumento su base annua del +6,7% in termini nominali (+5,6% in termini reali).
A luglio era stato registrato un più 7,4%. Ad agosto l’inflazione generale in Italia si è attestata all’1,1%. Tutte le province italiane registrano incrementi di prezzo, compresi tra il +2,6% di Foggia e il +12% di Roma. Con un comunicato, l’autorità rileva che il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 272 euro, in aumento del +9,7% su base annua e in riduzione del 42,4% rispetto allo stesso mese del 2014. Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio è del +10,4% a fronte di un aumento del +6,1% per gli assicurati in prima classe.
I prezzi dell’Rc auto, tuttavia, registrano il rincaro più forte a Roma, con un aumento su base annua addirittura del +12% ad agosto, seguita da Nuoro (+10%) e Prato (+9,8%); l’incremento più leggero è a Foggia (+2,6%), Crotone (+2,7%) e Matera (+2,9%). La città più conveniente sul fronte delle tariffe si conferma Enna con un premio medio di 300 euro, seguita da Potenza (307 euro) e Oristano (317 euro).
“Le tariffe Rc auto continuano a salire in modo del tutto ingiustificato realizzando una stangata complessiva da oltre 2 miliardi di euro in capo agli automobilisti italiani – afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Ivass –. In due anni e mezzo le tariffe Rc auto hanno subito un rincaro complessivo del 18,4%, passando da una media di 353 euro di gennaio 2022 (dato Ivass) ai 418 euro attuali, con un aumento di ben 65 euro a polizza. Incrementi che non appaiono giustificati dall’aumento della incidentalità in Italia, e che cozzano con la situazione economica delle compagnie di assicurazioni. Rincari che, considerate le 32,9 milioni di auto assicurate in Italia, hanno determinato nell’ultimo biennio una stangata complessiva da 2,14 miliardi di euro a danno degli automobilisti italiani”.
“Non c’è tregua per gli automobilisti. Proseguono senza sosta i rincari dell’rc auto, tanto alti quanto ingiustificati. Un balzo del 6,7% è oltre 6 volte l’inflazione di agosto (+1,1%) ed è superiore a quella media del 2023, ferma al 5,7%. Insomma, un’impennata che non ha eguali. Per trovare un prezzo medio più alto di 418 euro bisogna tornare all’agosto del 2018 – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori –. A Roma il salto passa dall’11% di luglio al 12% in appena un mese e il problema è che il premio, a differenza di Nuoro (al secondo posto per variazione percentuale con +10% ma con un premio molto più basso, 378 euro), non partiva da un valore basso e oggi, con 493 euro, Roma si colloca all’ottavo posto come città più cara d’Italia. Ancora peggio la situazione di Prato, al 1° posto per premio medio con 627 euro, e con il terzo maggior incremento, pari al 9,8%. Due città, Roma e Prato, per le quali l’Antitrust farebbe bene a verificare se vi sono intese restrittive della concorrenza”.
“L’aumento delle tariffe Rc auto è un fenomeno insostenibile, con i prezzi delle polizze che continuano a salire nonostante la frenata dell’inflazione e l’assenza di elementi che determinino maggiori costi in capo alle compagnie di assicurazioni” afferma Assoutenti. “L’escalation delle tariffe Rc auto è insostenibile, inspiegabile e si scontra con i dati record fatti registrare dalle imprese assicuratrici nell’ultimo anno, con gli utili delle compagnie che hanno raggiunto quota 8 miliardi di euro, in crescita del +249% rispetto all’anno precedente, di contro a tale esponenziale crescita – commenta il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso – risultano solo 6.329.864,00 euro di sanzioni dell’IVASS per l’anno 2023. Per calmierare le polizze è ormai improcrastinabile applicare la sentenza della Corte Costituzionale che rende facoltativo l’indennizzo diretto. Urge inoltre una riforma dell’autorità della vigilanza e una governance composta da personalità indipendenti dal mondo assicurativo”.
“Le tariffe Rc auto sono fuori controllo, e aumentano anche a causa delle tante criticità relative ai metodi non consoni in ambito assicurativo circa l’accertamento dei danni alle autovetture” afferma Aiped, Associazione Italiana Periti Estimatori Danni. “Le compagnie di assicurazioni giustificano i rincari con i maggiori costi a loro carico dovuti a fenomeni di illegalità e truffe nel comparto assicurativo, con particolare riferimento all’accertamento dei danni da sinistro stradale – spiega il presidente Aiped Luigi Mercurio –. Ma la verità è che sempre più spesso le imprese assicuratrici ricorrono alla assurda prassi di pagare i danni sulla base di liquidazioni effettuate anche in assenza di perizie, o ricorrendo a video-perizie realizzate da soggetti non abilitati e non qualificati allo svolgimento dell’attività tecnica peritale. Fenomeno che sta portando ad un aumento di frodi e irregolarità nella riparazione, a danno di tutta la collettività che si ritrova poi a pagare tariffe rc auto più costose”.
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