(Teleborsa) – “A fronte di una spesa sanitaria più bassa a confronto con quelle medie dei paesi UE27 e dell’area dell’euro sia in rapporto al PIL che in termini pro capite, in Italia si registrano indicatori di salute piuttosto favorevoli quali, ad esempio, un’elevata speranza di vita a 65 anni e contenuti tassi di mortalità evitabile. Il SSN sembra dunque mostrare ancora una certa resilienza che, tuttavia, sarà difficile da mantenere nel tempo se non si affrontano le carenze e gli squilibri attualmente presenti”. È quanto sostenuto dall’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) che ha svolto oggi un’audizione presso la Commissione Affari sociali della Camera dei deputati in merito alla proposta di legge (PDL) del 13 luglio 2023, Atto Camera n. 1298, relativa a “Disposizioni concernenti il finanziamento, l’organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario nazionale nonché delega al Governo per il riordino delle agevolazioni fiscali relative all’assistenza sanitaria complementare”.
“La PDL cerca di offrire una risposta ad alcune delle principali criticità emerse, prevedendo un potenziamento delle risorse finanziarie e umane e misure di riorganizzazione del sistema”, ha aggiunto l’UPB. Nella memoria illustrata oggi dal consigliere dell’UPB Giampaolo Arachi sono stati analizzati la cornice finanziaria della PDL (la spesa, il finanziamento e le coperture) e i possibili effetti distributivi della proposta di revisione dei criteri di riparto tra le Regioni del finanziamento al Servizio sanitario nazionale (SSN), per poi concentrare l’attenzione su misure più specifiche riguardanti il potenziamento del personale, la riorganizzazione del sistema e la disposizione di criteri più rigidi per l’accesso alle agevolazioni fiscali delle forme di assistenza integrativa.
“Con l’obiettivo dunque di migliorare gli standard di cure sul territorio e di affrontare carenze e squilibri attualmente presenti, la PDL prevede di aumentare la spesa sanitaria fino all’8 per cento del PIL dal 2024, anche attraverso un incremento del finanziamento del SSN (pari, annualmente, al doppio del tasso di inflazione), e di introdurre alcuni provvedimenti di riorganizzazione che implicano taluni nuovi oneri, individuando apposite coperture finanziarie (4 miliardi dal 2025 al 2030, eventualmente da intendersi incrementali di anno in anno), demandate a interventi di spending review e, qualora non sufficienti, a misure di incremento del gettito (riduzione delle spese fiscali e aumenti delle aliquote di imposta) – ha spiegato l’UPB –. A tal proposito, l’esperienza passata e gli sforzi già compiuti di razionalizzazione e revisione della spesa possono portare a valutare particolarmente ambizioso l’obiettivo di reperire attraverso tale canale gli importi indicati nella PDL, tanto più se incrementali. Analoga considerazione può valere per l’ipotesi di modifica delle spese fiscali“.
“L’aumento delle aliquote di imposta – in controtendenza rispetto agli interventi di politica tributaria di riduzione del prelievo realizzati nell’ultimo decennio – rappresenta invece una modalità più immediata per generare risorse sufficienti a fornire copertura finanziaria all’incremento del finanziamento e della spesa sanitaria fino al livello desiderato. Sarebbe, tuttavia, opportuno che la PDL fornisse l’indicazione di quali imposte e aliquote verrebbero eventualmente interessate, specificando anche il possibile ambito di variazione”, ha sottolineato.