(Teleborsa) – Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro si inserisce nel quadro più ampio della promozione della salute dei lavoratori, stabilendo un nesso tra sicurezza-salute-benessere. È quanto emerge dal contributo che Sintesi SPA ha offerto su questi temi, concorrendo a delineare il ruolo nuovo del lavoro e dell’impresa. All’interno di questo quadro, la sicurezza è una competenza sociale di dar luogo a pratiche lavorative che tutelino il benessere individuale. La sicurezza sui luoghi di lavoro – ce lo dicono le quotidiane cronache – non può e non deve essere sottovalutata. La salute e la sicurezza trovano nella prevenzione la forma più efficace di attuazione e la prevenzione, a sua volta, richiede educazione per sostenere la persona nel riconoscere i rischi, i pericoli ed adottare comportamenti sicuri.
La sicurezza sul lavoro – si legge nella nota inviata – non è limitata alle attività ad alto rischio come l’industria pesante o la costruzione, ma è cruciale anche nel settore pubblico, come evidenziato dai dati dell’INAIL su infortuni e malattie professionali tra i dipendenti pubblici. Tra il 2018 e il 2022 – ci riferiscono da Sintesi – le denunce di infortunio nel settore pubblico sono aumentate del 14,1% rispetto al 2018 e del 35,1% rispetto al 2021, con 33.118 casi segnalati nel 2022. Oltre il 75% degli infortuni denunciati tra i dipendenti pubblici avvengono “in occasione di lavoro”, dimostrando che anche attività apparentemente meno rischiose possono comportare incidenti significativi. Durante la pandemia, le denunce di malattie professionali dei dipendenti pubblici sono diminuite, ma sono tornate a crescere con la ripresa delle attività in presenza, con patologie come malattie osteomuscolari, respiratorie e tumori tra le più frequenti.
Per essere più chiari – prosegue la nota – è, dunque, fondamentale che anche i dipendenti pubblici siano adeguatamente protetti da infortuni e malattie professionali e che le amministrazioni adottino misure preventive e interventi mirati per garantire un ambiente di lavoro sicuro. A partire dai primi anni 2000, Consip ha avviato iniziative per fornire servizi prevenzionistici alla Pubbliche Amministrazioni. Tali iniziative, assolutamente ininfluenti, in termini di valori economici, rispetto alle normali gare gestite da Consip, sono state di esclusivo interesse degli operatori del mercato. A partire dal 2014, tali iniziative cominciano a suscitare appetiti anche da soggetti non addetti ai lavori. Le motivazioni sono assai semplici: i servizi integrati in materia di salute e sicurezza possono “sollecitare e sviluppare” bisogni collaterali, ben più appetibili, in relazione ai mercati degli arredi d’ufficio, delle attrezzature, indumenti di lavoro e DPI, dell’edilizia, nella manutenzioni, nelle pulizie, nella gestione dei rifiuti e nel Facility Management. Sotto questo profilo, il Documento di Valutazione dei Rischi diventa il volano per rendere necessitati qualsiasi tipo di intervento, aggirando così i rigidi limiti imposti dai vincoli di bilancio.
C’è da evidenziare – conclude la nota inviata – come dopo circa vent’anni dalla prima edizione e ben quattro Convenzioni sulla Sicurezza del Lavoro, alla quinta edizione della stessa gara (che ad oggi è ancora in una fase di valutazione), contrariamente a tutti i bandi emanati su altre materie nello stesso periodo, la Consip ha fatto gravissimi errori che possono mettere a repentaglio la sicurezza dei lavoratori. Quello che è da auspicare è il passaggio dalle regolazioni istituzionali alla responsabilità: le politiche di sicurezza aziendali non possono coincidere solo con l’assolvimento delle norme, ma con una reale responsabilizzazione di imprenditori e lavoratori, soprattutto nel settore pubblico.