(Teleborsa) – Dal tema spinoso dell’intelligenza artificiale alla riforma ONU passando per l’Ucraina e il Libano: il Presidente del Consiglio Meloni fa il punto della partecipazione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Come avete visto sono accadute molte cose in questi ormai tre giorni”, ha detto nel punto stampa di ieri sera.
“Abbiamo cominciato con una serie di incontri con alcuni degli esponenti di maggiore spicco del mondo delle aziende e dell’innovazione. Come avete visto abbiamo incontrato gli amministratori delegati di Motorola, di Google, di OpenAI, ovviamente anche Elon Musk, per affrontare e continuare a fare questo lavoro che stiamo facendo particolarmente sulla governance dell’intelligenza artificiale, ma anche per valutare opportunità di investimenti maggiori nella nostra Nazione”, ha detto il Premier.
C’è poi “tutta la parte che riguarda le Nazioni Unite che è iniziatacon l’intervento relativamente al Patto per il futuro, dove l’Italia, come sempre, ha tracciato le sue priorità, dal sostegno all’Ucraina passando per il lavoro che stiamo facendo nel tentativo di una de-escalation in Medio Oriente, la riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il governo dell’intelligenza artificiale, il lavoro che l’Italia sta portando avanti in Africa anche come spunto per un nuovo modello di cooperazione, il tema della lotta ai trafficanti di esseri umani”.
“Sono ovviamente tutte materie che torneranno anche nell’intervento che farò più tardi all’Assemblea Generale – chiaramente sarà più ampio, tratteremo anche la materia dell’America Latina. Insomma, le grandi questioni che l’Italia pone sono quelle che avete già sentito”.
La sfida dell’intelligenza artificiale – “Assistiamo al dirompente avvento dell’intelligenza artificiale generativa, una rivoluzione che pone interrogativi del tutto inediti. Anche se non sono certa che sia corretto chiamarla intelligenza. Perché intelligente è chi fa le domande, non chi dà le risposte processando i dati. In ogni caso, si tratta di una tecnologia che, a differenza di tutte quelle che abbiamo visto nel corso della storia, disegna un mondo nel quale il progresso non ottimizza più le competenze umane, ma può sostituirle, con conseguenze che rischiano di essere drammatiche soprattutto nel mercato del lavoro, verticalizzando e concentrando sempre di più la ricchezza. Non a caso l’Italia ha voluto che questo tema fosse al centro dell’agenda della sua presidenza del G7”, ha detto Meloni.
Sul Libano – “Io credo che la grande sfida sia quella di – anche lì – arrivare in qualche maniera a un cessate il fuoco. Penso che Israele abbia come sempre il diritto a difendersi ma penso che una guerra su larga scala in Libano non convenga a nessuno quindi noi stiamo continuando a passare i nostri messaggi di moderazione, stiamo lavorando come sempre con i nostri alleati anche in qualità di Presidenti G7 e con loro dobbiamo valutare quali sono eventualmente le iniziative da portare avanti, ma ci sono delle interlocuzioni che si stanno muovendo, chiaramente partendo dalla necessità di fare tutti qualche passo indietro. Mi preoccupa la situazione”.