(Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato l’ex inquilino della Casa Bianca Joe Biden di essere la causa della contrazione del PIL nel primo trimestre 2025, affermando che la crescita “richiederà un po’ di tempo”. Le parole di Trump seguono quelle dei suoi più fedeli advisor nelle ultime settimane: prendersi il credito per i dati macroeconomici positivi e addossare la colpa alla precedente amministrazione di quelli negativi.
“Questo è il mercato azionario di Biden, non di Trump – ha scritto il precedente sul suo social Truth – Ho preso il controllo solo il 20 gennaio. I dazi inizieranno presto a entrare in vigore e le aziende stanno iniziando a trasferirsi negli Stati Uniti in numeri record. Il nostro Paese prospererà, ma dobbiamo liberarci dal “overhang” di Biden“.
“Ci vorrà un po’, non ha NULLA A CHE VEDERE CON I DAZI, solo che ci ha lasciato con numeri negativi, ma quando il boom inizierà, sarà senza pari. SIATE PAZIENTI!!!“, ha aggiunto, maiuscolo e punti esclamativi compresi.
Il prodotto interno lordo statunitense è diminuito a un tasso annualizzato dello 0,3% nel primo trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti, secondo la stima del Bureau of Economic Analysis, contro attese degli analisti per un +0,2%. La contrazione è stata favorita da un’ondata di beni importati da società desiderose di evitare costi più elevati, in vista dei dazi introdotti da Trump.
Le esportazioni nette hanno sottratto quasi 5 punti percentuali al PIL, il valore più alto mai registrato, secondo il rapporto del Bureau of Economic Analysis. Anche il calo della spesa federale ha pesato sul dato.
Dati pubblicati ieri hanno mostrato che il deficit del commercio di beni ha toccato un massimo storico a marzo, in un contesto di importazioni record.