(Teleborsa) – Il contesto di rischio globale si è deteriorato e “l’incertezza si è intensificata”. I prezzi di una serie di asset rischiosi, in particolare quelli denominati in dollari statunitensi, sono diminuiti drasticamente, mentre “la probabilità di eventi avversi e la potenziale gravità del loro impatto sono aumentate“. Lo afferma la Bank of England (BoE) in seguito alla riunione del suo Financial Policy Committee.
Viene fatto notare che la volatilità sui mercati azionari e obbligazionari è aumentata significativamente. Nonostante alcuni movimenti di prezzo siano stati bruschi, le margin call siano “aumentate sensibilmente” e i volumi siano stati eccezionalmente elevati, il funzionamento del mercato è rimasto ordinato.
Secondo la BoE, le operazioni effettuate dopo le elezioni statunitensi del 4 novembre 2024 – in cui le posizioni lunghe su azioni statunitensi, dollaro statunitense e criptovalute avevano inizialmente registrato buone performance – sono state in gran parte liquidate entro la fine di marzo, poiché alcuni investitori avevano, al margine, ribilanciato i propri portafogli eliminando le attività statunitensi.
“Nonostante questi cali nei prezzi delle attività, il rischio di ulteriori brusche correzioni resta elevato“, viene sottolineato.
Dal rapporto emerge che le posizioni lunghe dei gestori patrimoniali e le posizioni corte degli hedge fund sui future sui titoli del Tesoro USA sono rimaste “consistenti, ma sono diminuite in vista dei bruschi movimenti dei mercati finanziari dal 2 aprile”. La market intelligence ha suggerito che gli hedge fund attivi nel cash-future basis trade “hanno reagito principalmente a una riduzione della differenza tra il prezzo delle obbligazioni cash e dei future obbligazionari, sebbene tale riduzione potrebbe anche indicare una riduzione della propensione al rischio da parte dei fondi”.
Più in generale, la market intelligence suggerisce che alcuni hedge fund abbiano, in parte, ridotto il rischio dei loro portafogli in vista degli annunci sui dazi statunitensi del 2 aprile, subendo così un impatto minore sulla successiva volatilità dei prezzi. Sebbene le margin call a cui i fondi hanno dovuto far fronte dopo il 2 aprile siano state significative, finora sono riusciti a soddisfarle senza intraprendere azioni che avrebbero ulteriormente amplificato la volatilità del mercato.