(Teleborsa) – Nel 2024, i volumi globali delle IPO (Initial Public Offerings o nuove quotazioni in borsa) sono diminuiti del 10%, con proventi in calo del 4% su base annua. L’India è in testa in termini di volume e gli Stati Uniti per proventi, mentre la Cina continentale ha registrato la sua attività di IPO più bassa in un decennio. L’Australia ha affrontato il suo più forte calo di volume in oltre 20 anni. E la Malesia ha raggiunto il record degli ultimi 19 anni per numero di IPO. Il numero delle IPO sul mercato italiano è diminuito del 41% con una raccolta minore del 87%. E’ quanto emerge dall’EY Global IPO Trends 2024, il report che fotografa l’andamento del mercato globale e nazionale delle IPO.
“Dopo un 2023 in complessivo miglioramento delle IPO in Italia, nel 2024 è proseguito il rallentamento riscontrato nel secondo semestre 2023, registrando un calo sia in termini di numero di operazioni (-41%) che di valore raccolto (-87%), attribuibile alle incertezze del contesto macroeconomico e alla continua volatilità connessa alle tensioni geopolitiche internazionali, nonostante la buona performance registrata dal mercato azionario italiano (+12%)”, spiega Paolo Aimino, IPO e Capital Markets Leader di EY in Italia.
“Le prospettive per il 2025 sono cautamente ottimistiche – prosegue l’esperto – sia per il mercato europeo che a livello globale, con una forte pipeline di aziende di vari settori che cercano di cogliere le opportunità offerte da questa rinnovata forza del mercato che potrebbero rappresentare uno stimolo anche per il mercato italiano”.
Nel 2024, la quotazione di società appartenenti a portafogli di private equity (PE) e venture capital (VC) hanno generato il 46% dei proventi totali delle IPO globali, evidenziando il loro contributo sostanziale all’attività globale di IPO e rafforzando il ruolo fondamentale dei fondi di private equity e venture capital nel plasmare il panorama delle IPO. Delle 20 mega IPO del 2024, 12 sono state sostenute da PE, un aumento significativo rispetto alle due quotate lo scorso anno. Nel 2024 sono state completate anche 18 IPO di unicorni, la metà delle quali sono state lanciate da società di venture capital, rispetto alle sole tre del 2023.
I settori della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni (TMT), dell’industria e dei beni di consumo hanno dominato le IPO globali, con una quota combinata di circa il 60%, sia in termini di numero che di raccolta.
Le quotazioni transfrontaliere hanno continuato ad aumentare nel 2024 con un totale di 113 annunci rispetto agli 83 del 2023. Gli Stati Uniti sono rimasti la principale destinazione.
Resta alta l’attrattività degli investitori per la AI e per le criptovalute. Attualmente nel mondo ci sono più di 600 aziende quotate operanti nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) e legate all’AI e quasi la metà di esse si è quotata in borsa negli ultimi quattro anni. Circa 60 società focalizzate sull’ AI sono attualmente in fase di completamento dell’IPO, con più di altre 400 in cantiere. Quanto alle cryptovalute, l’approvazione degli exchange-traded fund (ETF) di Bitcoin ed Ethereum negli Stati Uniti quest’anno ha rafforzato la legittimità degli asset digitali, fornendo un maggiore accesso agli investitori istituzionali e una migliore liquidità del mercato, guidando potenzialmente un’ondata di richieste di IPO da parte di aziende focalizzate sulle criptovalute. Il successo di queste IPO, tuttavia, dipende anche dalla gestione delle sfide normative e dalla presentazione di solide strutture di conformità.