(Teleborsa) – Seduta piatta a Wall Street, dove il focus rimane sull’intensificazione della guerra commerciale, dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato dazi del 30% sulle importazioni da Messico e Unione europea, dopo una mossa simile contro il Canada, con le nuove tariffe che entreranno in vigore dal 1° agosto. C’è quindi ancora tempo per le trattative, anche se non ci aspettava numeri così elevati dall’amministrazione USA, che per ora ha ottenuto molto poco dai negoziati (accordi con pochi dettagli con UK e Vietnam, de-escalation con Cina).
Sul fronte geopolitico, Trump ha detto che gli Stati Uniti imporranno “dazi molto severi” alla Russia entro 50 giorni se non ci sarà un accordo per fermare la guerra in Ucraina. In una conferenza stampa con il segretario generale della Nato Mark Rutte nello Studio Ovale, Trump ha espresso la sua delusione nei confronti del comportamento del presidente russo Vladimir Putin.
Questa settimana l’attenzione sarà rivolta ai dati sull’inflazione per giugno, in uscita domani, e alla nuova stagione degli utili trimestrali, anch’essa in partenza domani con le grandi banche di Wall Street. Tra i risultati societari, i più osservati saranno quelli di: Citigroup, JPMorgan Chase, Wells Fargo, Alcoa, Bank of America, Goldman Sachs, Johnson & Johnson, Morgan Stanley, United Airlines, General Electric, Netflix, PepsiCo, American Express.
Si prevede che l’indice dei prezzi al consumo registrerà una crescita mensile dello 0,3% a giugno, in aumento rispetto allo 0,1% del mese precedente, mentre il dato annuale dovrebbe salire al 2,6%, dal 2,4% di maggio. La lettura offrirà agli investitori indizi su quando la Federal Reserve potrebbe tagliare nuovamente i tassi di interesse. Nella riunione di giugno, la banca centrale statunitense ha scelto di lasciare invariato il costo del denaro a un intervallo obiettivo compreso tra il 4,25% e il 4,5%. I verbali della riunione Fed di giugno hanno evidenziato come l’impatto della politica commerciale statunitense su crescita e inflazione sia alla base dell’ampia dispersione di opinioni all’interno del Consiglio. Nel complesso, il FOMC mostra un approccio molto cauto in merito alle prossime mosse: solo “un paio” di membri appaiono favorevoli a un nuovo taglio a luglio.
Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones che si ferma a 44.364 punti; sulla stessa linea, giornata senza infamia e senza lode per l’S&P-500, che rimane a 6.261 punti. Leggermente positivo il Nasdaq 100 (+0,25%); sulla parità l’S&P 100 (+0,05%).
Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti telecomunicazioni (+0,68%) e finanziario (+0,56%). Nella parte bassa della classifica dell’S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti energia (-1,42%), materiali (-0,57%) e utilities (-0,43%).
Tra i protagonisti del Dow Jones, Boeing (+1,43%), Salesforce (+1,26%), Goldman Sachs (+0,94%) e Wal-Mart (+0,93%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su Dow, che continua la seduta con -3,96%. In rosso Procter & Gamble, che evidenzia un deciso ribasso del 2,33%. Spicca la prestazione negativa di Chevron, che scende del 2,21%. United Health scende dell’1,53%.
Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Autodesk (+5,67%), Fortinet (+3,81%), Atlassian (+3,56%) e ANSYS (+3,24%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su Micron Technology, che continua la seduta con -4,03%. Calo deciso per Qualcomm, che segna un -2,23%. Sotto pressione Lululemon Athletica, con un forte ribasso del 2,19%. Soffre Starbucks, che evidenzia una perdita del 2,15%.