(Teleborsa) – Prosegue contrastata la seduta per Wall Street, a causa di rinnovati timori legati alle elevate valutazioni tech, mentre i mercati seguono con attenzione i progressi verso la fine del più lungo shutdown nella storia degli Stati Uniti.
Da un lato avanza il Dow Jones, che mostra un guadagno dello 0,85%, proseguendo la serie positiva iniziata venerdì scorso, mentre, dall’altro, resta piatto l’S&P-500, con le quotazioni che si posizionano a 6.831 punti. In lieve ribasso il Nasdaq 100 (-0,57%); sulla parità l’S&P 100 (-0,06%).
Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori sanitario (+1,89%), energia (+1,73%) e beni di consumo per l’ufficio (+1,02%). In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto informatica, che riporta una flessione di -1,03%.
Tra i titoli interessati da annunci, Google, società di Alphabet , ha dichiarato che prevede di investire 5,5 miliardi di euro in risorse informatiche e operations in Germania nei prossimi quattro anni. TheRealReal ha chiuso il terzo trimestre 2025 con un valore lordo delle merci (GMV) in crescita del 20% su base annua e il fatturato totale in aumento del 17%. Il management sta rivedendo al rialzo le previsioni per l’intero anno, stimando di consuntivare un GMV in un intervallo compreso tra 2,099 e 2,109 miliardi.
Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Nike (+3,95%), Merck (+3,76%), Amgen (+3,14%) e Walt Disney (+1,96%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su Nvidia, che prosegue le contrattazioni a -3,14%.
Sostanzialmente debole Cisco Systems, che registra una flessione dell’1,22%.
Si muove sotto la parità Caterpillar, evidenziando un decremento dello 0,54%.
Sul podio dei titoli del Nasdaq, DexCom (+5,67%), Amgen (+3,14%), Diamondback Energy (+3,10%) e T-Mobile US (+2,86%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su AppLovin, che prosegue le contrattazioni a -9,92%.
Pessima performance per Micron Technology, che registra un ribasso del 3,87%.
Soffre Marvell Technology, che evidenzia una perdita del 3,37%.
Preda dei venditori ARM Holdings, con un decremento del 3,36%.
