(Teleborsa) – L’apprezzamento dell’euro nel 2025 “potrebbe essere spiegato in gran parte dalla domanda relativa e dal sentiment“. Lo si legge nei verbali del meeting del 10-11 settembre della Banca centrale europea (BCE).
“Importanti fattori trainanti dell’andamento del tasso di cambio sono stati gli annunci di dazi e i successivi accordi commerciali – viene aggiunto – Un confronto tra i movimenti bilaterali del tasso di cambio di un’ampia gamma di valute rispetto al dollaro statunitense ha mostrato che l’iniziale deprezzamento del dollaro statunitense rispetto a quasi tutte le valute dopo l’annuncio dei dazi di aprile è stato seguito da un apprezzamento dopo gli accordi tariffari di luglio, invertendo in parte i movimenti di aprile”.
Sebbene si sia riconosciuto che il tasso di cambio possa talvolta essere scollegato dai fondamentali a causa di comportamenti speculativi, sembra “improbabile che tale scollegamento stia attualmente giocando un ruolo importante, e l’apprezzamento dell’euro è destinato a persistere“.
Inoltre, “non si può escludere un ulteriore apprezzamento dell’euro, in un contesto di crescenti aspettative di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve”.
I verbali fanno notare che l’apprezzamento dell’euro è giunto come uno shock esogeno e improvviso che ha colto di sorpresa gli esportatori europei, rendendo loro difficile attuare strategie per gestire una valuta più costosa. È stato inoltre sottolineato che l’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro è stato in parte determinato da una rivalutazione delle prospettive di crescita relativa per l’area dell’euro e gli Stati Uniti.
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