(Teleborsa) – Seduta mista per Wall Street, con il Nasdaq in profondo rosso per i ribassi dei titoli della tecnologia e in particolare del settore dei chip, dopo indiscrezioni per possibili restrizioni più severe sulla fornitura di tecnologia avanzata alla Cina e i commenti su Taiwan del candidato presidenziale repubblicano Donald Trump. Il Dow è in controtendenza, balzando ai massimi storici.
Scendendo nei dettagli, Bloomberg ha scritto che l’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di utilizzare le restrizioni commerciali più severe disponibili se le aziende, tra cui ASML, continuano a concedere alla Cina l’accesso alla tecnologia avanzata dei semiconduttori. Nel frattempo, una posizione anti-cinese è in cima all’agenda del candidato repubblicano Donald Trump, che in un’intervista con Bloomberg Businessweek si è chiesto se gli Stati Uniti abbiano il dovere di difendere Taiwan, importante centro di produzione di chip.
Sul fronte macroeconomico, la produzione industriale e manifatturiera negli Stati Uniti è aumentata più delle attese nel mese di giugno; inoltre, sono cresciuti più delle previsioni i i nuovi cantieri avviati e i permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti; infine, sono tornate a crescere le domande di mutuo negli Stati Uniti nell’ultima settimana.
Per quanto riguarda le trimestrali, Johnson & Johnson ha abbassato la guidance sull’EPS per l’intero anno 2024 per riflettere i costi associati alle recenti acquisizioni; U.S. Bancorp ha registrato un calo dell’utile nel secondo trimestre, anche per una discesa dell’NII.
Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones è in rialzo dello 0,55%, continuando la scia rialzista evidenziata da sei guadagni consecutivi, innescata mercoledì scorso, mentre, al contrario, giornata negativa per l’S&P-500, che continua la seduta a 5.595 punti, in calo dell’1,27%. Depresso il Nasdaq 100 (-2,62%); come pure, in discesa l’S&P 100 (-1,46%).
In buona evidenza nell’S&P 500 i comparti beni di consumo per l’ufficio (+1,41%), energia (+0,98%) e finanziario (+0,65%). Nella parte bassa della classifica dell’S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti informatica (-3,48%), telecomunicazioni (-1,90%) e beni di consumo secondari (-1,76%).
Al top tra i giganti di Wall Street, United Health (+3,93%), Johnson & Johnson (+3,80%), Intel (+2,29%) e Chevron (+2,13%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su Amazon, che prosegue le contrattazioni a -3,33%. Sotto pressione Apple, con un forte ribasso del 2,73%. Soffre Salesforce, che evidenzia una perdita del 2,41%. Preda dei venditori Microsoft, con un decremento del 2,05%.
Tra i best performers del Nasdaq 100, Globalfoundries (+7,07%), Xcel Energy (+3,25%), PepsiCo (+2,90%) e Exelon (+2,77%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su ASML Holding, che prosegue le contrattazioni a -11,80%. Vendite a piene mani su Marvell Technology, che soffre un decremento dell’8,96%. Pessima performance per Advanced Micro Devices, che registra un ribasso dell’8,77%. Sessione nera per Lam Research, che lascia sul tappeto una perdita dell’8,36%.