(Teleborsa) – Le pensioni restano terreno di dibattito aperto in vista della manovra, le cui tempistiche sono peraltro ancora lontane; se ne discute all’interno della maggioranza, che ha avanzato numerose proposte sul tema pensioni, anche per sminare l’aumento automatico dell’età pensionabile di tre mesi, che scatterà dal 2027 a 67 anni e 3 mesi appunto.
Fra le ultime proposte quella avanzata dalla lega, il cosiddetto secondo pilastro per chi entra nel mondo del lavoro, che punta a sviluppare i fondi pensionistici. La proposta avanzata dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, rende obbligatoria l’iscrizione dei giovani ai fondi pensioni o prevede di destinare una quota del TFR ai fondi pensione.
E ancora, vi sono proposte per incentivare le uscite dei lavoratori con mansioni usuranti, rivalutare Opzione Donna, rinnovare il bonus Maroni-Giorgetti ai lavoratori che posticipano il pensionamento, utilizzare il Tfr come rendita per anticipare il pensionamento a 64 anni e bloccare l’innalzamento di tre mesi dell’età pensionabile oltre i 67 anni.
Il punto centrale di ogni proposta è mantenere la sostenibilità del sistema pensionistico, senza gravare sui conti pubblici, incentivando la previdenza complementare, anche per aumentare gli assegni pensionistici, che con il sistema contributivo rischiano di diventare inconsistenti.
Il Ministro del Lavoro Elvira Calderone sembra senz’altro prediligere l’alternativa di usare il TFR per l’adesione ai fondi pensione, piuttosto che come strumento per l’uscita anticipata. L’altro problema è risolvere la questione dei lavoratori che svolgono mansioni usuranti, per i quali occorre anticipare l’uscita dal mercato del lavoro. Di tutto questo Calderone parlerà con le parti sociali a metà settembre, dopo il tavolo sulla sicurezza già convocato per il 9.