(Teleborsa) – Le interconnessioni delle banche dell’Eurozona con entità di intermediazione finanziaria non bancaria (NBFI) potenzialmente a leva finanziaria sembrano essere di entità limitata, anche se le esposizioni delle banche verso entità NBFI sono altamente concentrate su entrambi i lati dei loro bilanci. È quanto emerge da una ricerca della Banca centrale europea (BCE) sul tema, dove viene comunque sottolineato che non sono disponibili dati chiave per i bilanci di entità NBFI potenzialmente a leva finanziaria, come fondi di private equity, fondi di credito privati ??e hedge fund al di fuori dell’UE, né per i depositi di entità NBFI alle banche.
Secondo la ricerca, i rischi sistemici possono emergere dai legami tra banche e NBFI in due ambiti: vulnerabilità di liquidità nel sistema bancario e fornitura di leva finanziaria alle NBFI.
In media, le banche dell’area euro finanziano il 15% delle proprie attività attraverso passività verso entità NBFI. Circa il 60% di queste passività è costituito da strumenti a brevissimo termine come depositi e pronti contro termine. Le passività overnight e in valuta estera, che possono essere particolarmente soggette a deflussi durante i periodi di stress del mercato, costituiscono una parte consistente dei prestiti pronti contro termine delle banche dell’area euro verso entità NBFI.
Inoltre, un numero limitato di banche dell’area euro detiene una quota significativa del totale delle passività per pronti contro termine e depositi non bancari da entità NBFI. Ciò è particolarmente evidente nel mercato dei pronti contro termine, dove le prime cinque banche – tutte banche di importanza sistemica globale (G-SIB) – rappresentano circa il 65% dei prestiti pronti contro termine delle banche dell’area euro verso entità NBFI, rappresentando al contempo il 35% del totale delle attività degli istituti significativi dell’area euro.
Alcune altre entità NBFI forniscono finanziamenti obbligazionari stabili a lungo termine alle banche dell’area euro. A giugno 2025, le entità NBFI dell’area euro detenevano circa un terzo delle obbligazioni bancarie in circolazione nell’area euro, per un importo di circa 1.500 miliardi di euro. Le compagnie di assicurazione e i fondi pensione rappresentano una categoria di investitori di spicco in obbligazioni bancarie, poiché devono assumersi il rischio di duration per ridurre i disallineamenti tra attività e passività.
Viene anche spiegato che le banche forniscono credito a un gruppo eterogeneo di entità NBFI, spesso con garanzia reale. Le esposizioni lato attività delle banche dell’area euro verso entità NBFI costituiscono circa il 10% del loro attivo totale. I prestiti (inclusi prestiti e pronti contro termine attivi) e le partecipazioni in titoli costituiscono la quota più significativa delle esposizioni di bilancio delle banche verso entità NBFI, mentre anche i derivati ??rappresentano una quota considerevole. Le esposizioni creditizie bancarie totali verso entità NBFI, in percentuale sul totale attivo, sono più elevate in Germania, Francia e Paesi Bassi, nonché in Irlanda, che ospita diverse filiali di banche d’investimento extra-UE.
