(Teleborsa) – Il Consiglio dei Ministri, riunitosi questo pomeriggio, ha dato il via libera ad una serie di misure che comprendono la continuità operativa degli stabilimenti ex-Ilva, lo sblocco di Transizione 5.0 e due decreti in materia fiscale concernenti il regime IVA del Terzo Settore e la proroga della certificazione TCF ai fini dell’adempimento collaborativo.
La continuità dell’ex-Ilva
Per quanto concerne gli stabilimenti ex-Ilva, il Governo ha approvato un decreto-legge che introduce “misure urgenti per assicurare la prosecuzione delle attività produttive degli stabilimenti ex Ilva, tutelare i lavoratori e riconoscere indennizzi al territorio”.
Il decreto autorizza Acciaierie d’Italia in AS ad utilizzare 108 milioni del finanziamento ponte, per garantire la continuità operativa degli impianti fino a febbraio 2026, quando si chiuderà la procedura di gara per l’individuazione dell’aggiudicatario. I restanti 92 milioni sono già stati destinati agli interventi essenziali sugli altoforni, alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, agli investimenti ambientali connessi alla nuova AIA e al Piano di Ripartenza.
Per i lavoratori, il decreto stanzia ulteriori 20 milioni per il biennio 2025-2026, in modo tale che lo Stato si farà carico dell’integrazione fino al 75% della CIG, finora sostenuta direttamente dall’azienda. Il provvedimento interviene anche sul Fondo per gli indennizzi ai proprietari di immobili del quartiere Tamburi e sul riconoscimento ad ADI di un indennizzo relativo ai contributi per le imprese a forte consumo di energia.
Transizione 5.0 avanti sino al 27 novembre
Il CdM ha poi dato il via libera al decreto che sblocca lo stallo su Transizione 5.0. Come annunciato oggi nel corso di un tavolo con le imprese al M IMIT, il decreto fissa introdurrà nuove procedure e proroga la chiusura della piattaforma al 27 novembre, per assicurare che “tutti coloro che hanno presentato o presenteranno domanda possano, se in possesso dei requisiti, accedere all’incentivo programmato”.
Fisco: prorogate agevolazioni Terzo settore
Fra le misure fiscali del decreto in materia di “terzo settore, crisi d’impresa, sport e imposta sul valore aggiunto”, è stata inserita, a seguito di uno specifico confronto con la Commissione europea, la proroga al 2036 dell’entrata in vigore delle norme che avrebbero richiesto l’assoggettamento degli Enti benefici che svolgono prestazioni nei confronti dei propri associati agli obblighi strumentali di tenuta della contabilità e fatturazione ai fini IVA.
La proroga – ha sottolineato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano – è un “risultato positivo e concreto” che “riconosce la specificità delle prestazioni che gli enti benefici svolgono nei confronti dei propri associati” ed “assicura la necessaria continuità operativa e la semplificazione degli adempimenti burocratici per una vasta platea di associazioni, tutelando efficacemente la loro missione sociale”.
I due decreti in materia fiscale approvati dal CdM – ha commentato il viceministro all’Economia Maurizio Leo – “portano a 18 il totale dei decreti attuativi della riforma fiscale e a 5 i testi unici finora approvati”.
Con il decreto sul regime IVA del Terzo settore – ha spiegato Leo – è stata affrontata una “criticità molto sentita”, che “avrebbe comportato maggiori oneri economici e amministrativi per gli enti del Terzo settore”. Contestualmente, l’aliquota IVA agevolata al 5%, già riconosciuta alle cooperative sociali, viene estesa anche alle imprese sociali per le prestazioni sanitarie, socio-sanitarie, di assistenza domiciliare, educative e didattiche, in genere rese alle persone svantaggiate.
Il secondo decreto interviene con misure di razionalizzazione del reddito d’impresa e semplificazioni in tema di certificazione del TCF, per l’accesso ai benefici dell’adempimento collaborativo. Tenendo conto del maggior tempo necessario agli ordini professionali per il completamento della formazione dei certificatori, per le domande di accesso al regime presentate nel 2024 e 2025, la certificazione del Tax Control Framework potrà essere presentata entro il 30 settembre 2026.
