(Teleborsa) – Secondo Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e membro del Consiglio direttivo della BCE, la Banca centrale europea deve continuare a monitorare “gli effetti successivi al picco inflazionistico post-Covid”, in particolare l’aumento dei prezzi alimentari e la “persistenza dei costi dei servizi”.
Intervenendo ad un evento a Francoforte, Nagel ha spiegato che, pur con i prezzi “vicini all’obiettivo del 2%” e destinati a restare lì nel medio termine, “gli strascichi della crisi sono ancora visibili in alcuni casi”. Ha citato sondaggi che mostrano come le famiglie continuino a temere ulteriori rialzi dei prezzi nell’area euro, dopo il picco del 10,6% dell’ottobre 2022. Con alimentari e servizi ancora sopra il 3%, prevale secondo Nagel una linea prudente dopo gli otto tagli da un quarto di punto già effettuati.
Nagel ha ribadito che la banca è “in una buona posizione” e che le decisioni devono restare basate sui dati, “in modo flessibile e meeting-by-meeting“. A dicembre arriveranno “nuove proiezioni per i prossimi due anni e, per la prima volta, per il 2028”, utili a valutare l’adeguatezza dell’attuale stance.
Quanto al recente rafforzamento dell’euro, Nagel ha minimizzato: “Il livello attuale non è preoccupante”, aggiungendo che il cambio con il dollaro “non è lontano dalla media storica”.
