(Teleborsa) – Nel 2023 Eni (93,7 miliardi di euro) ha superato Enel (92,9 miliardi) in termini di fatturato, conquistando la prima posizione in classifica tra le imprese dell’industria e dei servizi in Italia. La graduatoria resta comunque dominata da tre gruppi energetico-petroliferi pubblici. Al terzo posto infatti troviamo GSE con 55,1 miliardi fatturati lo scorso anno. È una delle evidenze emerse dalla 59esima edizione della pubblicazione su Le Principali Società Italiane dell’Area Studi Mediobanca. In un contesto caratterizzato dall’indebolimento delle quotazioni delle principali commodities, l’energetico-petrolifero continua ad essere il settore più rappresentato in classifica con 9 player nella Top 20, nonostante i cali di fatturato.
Tornando alla graduatoria, la quarta posizione (era quinta nel 2022) è occupata da Stellantis Europe, primo operatore manifatturiero in classifica, con un fatturato pari a 27,8 miliardi di euro, mentre al quinto posto, in salita di 5, si trova Telecom (16,1 miliardi) top player del comparto dei servizi. Rimanendo in ambito manifatturiero, Prysmian (gomma e cavi) è sesta con ricavi pari a 15,4 miliardi di euro, seguita dalla meccanica Leonardo (15,3 miliardi, +4 posizioni). Il comparto energetico si ripresenta nei tre posti successivi con Edison (15 miliardi), Hera (14,8 miliardi) e A2A (14,4 miliardi), tutte in regresso rispetto all’edizione precedente.
Ferrovie dello Stato, undicesima con un giro d’affari pari a 14,3 miliardi di euro, guadagna 2 posizioni ed è seguita dall’impiantistica Saipem (11,9 miliardi, +5 posti). A seguire, la petrolifera Saras tredicesima (11,4 miliardi, -4 posizioni), Poste Italiane (servizi pubblici, 10,4 miliardi, +4), Parmalat (alimentare, 10,2 miliardi, +1) e altri due player petroliferi: Kuwait Petroleum Italia (9,7 miliardi, -1) e Italiana Petroli (9,6 miliardi, +2).
Salgono nelle prime venti posizioni Edizione (9,6 miliardi, +5) e Webuild, unico operatore delle costruzioni in Top20 con vendite pari a 9,3 miliardi di euro in salita di 7 gradini. In ventesima posizione si trova Superit (9,1 miliardi, +1), holding che controlla Esselunga e unica rappresentante del panorama della distribuzione moderna tra le prime venti aziende italiane dell’industria e dei servizi.
Le prime venti posizioni sono occupate da nove imprese a controllo pubblico, sei a controllo privato italiano e cinque di proprietà estera; nove appartengono al settore energetico (petrolifero o energia elettrica e gas), quattro alla manifattura e cinque alla gestione di infrastrutture, alle costruzioni o ai servizi.
Eni si conferma al primo posto anche in termini di utili con 4,8 miliardi di euro nel 2023 (in diminuzione dai 13,9 miliardi nel 2022, per effetto del minor contributo del business Exploration & Production che ha risentito della già citata flessione del prezzo del petrolio e delle quotazioni del gas naturale) seguita da Enel con 3,4 miliardi (1,7 miliardi nel 2022). Stellantis Europe è il terzo campione di utili conseguiti nel 2023 con 2,2 miliardi (0,3 miliardi).
Al primo posto in termini di perdite si trova Telecom con 1,4 miliardi (9% delle vendite), anche se in miglioramento rispetto agli esercizi precedenti. Seguono Sky Italian Holdings che registra una perdita di 0,5 miliardi di euro (25,6% delle vendite) e Vodafone Italia con risultato negativo pari a 0,4 miliardi (9,2% del fatturato).
Per quanto riguarda la forza lavoro, il gruppo con il maggiore numero di dipendenti è Poste Italiane con 119.310 risorse, in calo dello 0,4% rispetto al 2022. Segue Ferrovie dello Stato (92.446, +8,3%). Sopra le 50mila unità si trovano Enel (61.055, -6,2%) e Leonardo (53.566, +4,2%). Chiudono questa classifica Telecom (47.149, -6,4%), Oniverse Holding (45.094, +1,8%) e Almaviva – The Italian Innovation Company (44.469, -1,7%). La graduatoria dei maggiori “datori di lavoro” sul solo territorio italiano vede in prima posizione Poste Italiane i cui dipendenti sono quasi tutti nazionali; circa 81mila dipendenti di Ferrovie dello Stato (l’87% del totale) operano in Italia e ne fanno il secondo gruppo domestico davanti a Telecom con 37,6mila unità a fine 2023 (80% del totale), seguita da Leonardo (33,3mila, 62%) ed Enel (31,5mila, 52%) ultimo gruppo sopra le 30mila teste in Italia.