(Teleborsa) – Secondo il governatore della Federal Reserve, Stephen Miran, è necessaria una revisione organica della regolamentazione bancaria, prima di discutere sul bilancio della Fed e sugli strumenti di politica monetaria. “Per molti anni la regolamentazione finanziaria si è mossa in un’unica direzione, restringendo sempre più il settore bancario”, ha dichiarato in un intervento al Bank Policy Institute. Un’impostazione che, secondo Miran, “ha prodotto conseguenze indesiderate” e una scarsa comprensione dei suoi effetti su mercati finanziari, economia e trasmissione della politica monetaria.
Miran ha affermato che il dibattito odierno su riserve bancarie, interessi pagati sui depositi presso la Fed o intermediazione nel mercato dei Treasury ignora un punto chiave: “Molte di queste conversazioni sono a valle del quadro regolamentare”. Per questo, spiega, “una volta adattato correttamente l’ambiente regolatorio potremo affrontare questioni più pertinenti per l’implementazione della politica monetaria”.
Il governatore ha criticato la risposta normativa alla crisi del 2008, affermando che “i regolatori sono andati troppo oltre”, generando “regole onerose” che hanno spinto “molte attività bancarie tradizionali lontano dal settore regolamentato”. Pur chiarendo di non avere pregiudizi verso gli operatori non bancari, ha ribadito che “l’allocazione del credito dovrebbe essere guidata dalle forze di mercato, non dall’arbitraggio regolamentare”.
Tra i suoi principi guida figura anche la necessità di “resistere all’impulso di reagire in modo eccessivo” dopo una crisi e di garantire che la Fed mantenga la “più piccola impronta possibile”, evitando distorsioni tramite un uso eccessivo del bilancio. Miran ha inoltre sottolineato il valore della trasparenza: “Le banche devono capire cosa ci aspettiamo da loro e il pubblico merita un resoconto delle nostre azioni”.
Nel merito del bilancio della Fed, Miran ha ricordato che il FOMC ha deciso di interrompere il processo di riduzione a partire dal 1° dicembre, ma ha precisato che la dimensione del balance sheet è determinata in larga parte dalle regole: “La realtà è che la dimensione del bilancio è il risultato della dominance regolatoria“. Requisiti di liquidità e capitale aumentano infatti la domanda di riserve, costringendo la Fed a intervenire con acquisti o sospensione del runoff.
Guardando avanti, il governatore si è detto “aperto a nuove idee”, anche sulla gestione del conto del Tesoro e sulla riforma dei requisiti di leva, giudicati incoerenti con la richiesta alle banche di detenere asset liquidi come Treasury e riserve. L’obiettivo, conclude, è “riportare la Fed entro il suo stretto mandato statutario” e ridurre, nel tempo, l’impronta del bilancio purché il quadro regolamentare lo consenta.
