(Teleborsa) – Tutti negativi gli indici di Piazza Affari e degli altri principali listini europei, dopo il cauto avvio di seduta. La Commissione europea ha diffuso le previsioni economiche d’autunno che rivedono al ribasso le stime del Pil italiano per il 2025, ora in aumento limitato allo 0,4%, contro lo 0,7% previsto a maggio. Sul fronte dei prezzi, Bruxelles prevede un’inflazione all’1,7% nel 2025 – in aumento dall’1,1% di quest’anno. Dinamica più favorevole invece per i conti pubblici, con il deficit scenderà al 3% del Pil nel 2025, per poi attestarsi al 2,8% nel 2026 e al 2,6% nel 2027, permettendo all’Italia di uscire un anno prima dalla procedura per deficit eccessivo.
Nel presentare il rapporto, il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis ha insistito sulla “resilienza dell’economia europea”, affermando che “la crescita ha battuto le attese nei primi nove mesi dell’anno” e che “l’inflazione è sulla buona strada per tornare vicino al 2%”. Allo stesso tempo, ha definito il quadro pubblico “migliorato rispetto al post-pandemia, ma destinato a peggiorare nei prossimi anni”, invitando a “restare vigili per salvaguardare la sostenibilità fiscale“.
Sul fronte macroeconomico, in Italia a ottobre 2025 l’inflazione rallenta sensibilmente, scendendo a +1,2% (leggermente al di sotto del valore di fine 2024). La decelerazione, spiega l’ISTAT, risente del marcato ridimensionamento del ritmo di crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,9% da +4,8%) e del calo di quelli degli Energetici regolamentati (-0,5% da +13,9% a settembre). In rallentamento la crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,1% da +3,1%) e dell’inflazione di fondo (+1,9% da +2%).
L’Euro / dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,19%. L’Oro è sostanzialmente stabile su 4.072,5 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,04%.
Si riduce di poco lo spread, che si porta a +81 punti base, con un lieve calo di 1 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,44%.
Tra le principali Borse europee tentenna Francoforte, che cede lo 0,38%, nulla di fatto per Londra, che passa di mano sulla parità, e sostanzialmente debole Parigi, che registra una flessione dello 0,22%.
Sessione debole per il listino milanese, che scambia con un calo dello 0,36% sul FTSE MIB: il principale indice della Borsa di Milano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata giovedì scorso, di tre ribassi consecutivi; sulla stessa linea, depressa il FTSE Italia All-Share, che scambia sotto i livelli della vigilia a 46.418 punti.
Consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (+0,07%); leggermente negativo il FTSE Italia Star (-0,28%).
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Leonardo (+2,34%), Hera (+1,50%), Saipem (+0,96%) e Banca MPS (+0,93%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su Interpump, che ottiene -2,89%.
Calo deciso per Brunello Cucinelli, che segna un -1,92%.
Sotto pressione Azimut, con un forte ribasso dell’1,90%.
Soffre Moncler, che evidenzia una perdita dell’1,75%.
Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, El.En (+2,46%), Sanlorenzo (+2,20%), Tamburi (+2,17%) e ERG (+2,15%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su GVS, che continua la seduta con -2,66%.
Preda dei venditori NewPrinces, con un decremento del 2,51%.
Si concentrano le vendite su MARR, che soffre un calo del 2,12%.
Vendite su doValue, che registra un ribasso dell’1,80%.
