(Teleborsa) – Scope Ratings ha abbassato il rating di lungo termine degli Stati Uniti, in valuta locale e straniera, da AA a AA-, con outlook stabile. La decisione riflette, secondo l’agenzia, il deterioramento strutturale delle finanze pubbliche e l’indebolimento degli standard di governance, parzialmente compensati dalla forza economica del Paese, dal ruolo del dollaro come valuta di riserva globale e dalla resilienza istituzionale.
Il downgrade è motivato da deficit federali persistentemente elevati, un onere crescente degli interessi sul debito e una limitata flessibilità di bilancio. Scope prevede che il rapporto debito/PIL statunitense salga al 140% entro il 2030, rispetto al 122% del 2024, collocando Washington tra i Paesi più indebitati al mondo dopo il Giappone. Il deficit governativo si manterrà intorno al 7,8% del PIL tra il 2026 e il 2030, in aumento rispetto alle stime precedenti, a causa di nuove riduzioni fiscali, maggiori spese per difesa e immigrazione e l’impatto dell’One Big Beautiful Bill Act.
L’agenzia segnala inoltre che il peso degli interessi sul debito è destinato a crescere, passando dall’11,4% delle entrate nel 2024 al 13,2% nel 2030, mentre le esigenze di rifinanziamento annuo restano elevate, pari al 43% del PIL. Scope avverte che, in assenza di riforme fiscali incisive, stabilizzare il debito richiederebbe tagli di spesa o aumenti di imposte per circa 360 miliardi di dollari l’anno.
Sul piano istituzionale, Scope evidenzia una progressiva erosione dei meccanismi di controllo e bilanciamento dei poteri, con un accentramento decisionale nell’esecutivo e una crescente inefficacia del Congresso, aggravata dalla polarizzazione politica. Tali fattori, secondo l’agenzia, riducono la prevedibilità delle politiche economiche e aumentano il rischio di errori di policy, anche da parte della Federal Reserve, oggetto di pressioni politiche per un allentamento monetario nonostante un’inflazione superiore al target (2,9% ad agosto 2025).
Nonostante queste criticità, Scope sottolinea i punti di forza strutturali degli Stati Uniti: un’economia ampia, competitiva e diversificata, mercati finanziari profondi e il ruolo centrale del dollaro e dei Treasury come asset rifugio globali. Il Federal Reserve System resta inoltre un pilastro di stabilità macroeconomica.
L’outlook stabile riflette la valutazione di rischi bilanciati: un miglioramento del profilo fiscale o della crescita potrebbe sostenere un upgrade, mentre un calo del ruolo internazionale del dollaro o un ulteriore peggioramento della sostenibilità del debito spingerebbero verso nuovi ribassi di rating.
