(Teleborsa) – Delle 204 società quotate sul mercato Euronext Growth Milan (EGM) al 30 aprile 2024, sono 26 le società (il 13% del mercato EGM) in cui l’Intelligenza Artificiale è presente in modo rilevante. Queste società capitalizzavano complessivamente 1,3 miliardi di euro (il 17% del mercato EGM). In termini di composizione territoriale, la regione più rappresentata per le società AI è la Lombardia (42%), seguita dall’Emilia Romagna (15%) e dal Veneto (12%). È quanto emerge dalla I edizione dell’Osservatorio ECM AI, realizzato da IRTOP Consulting e Banca Generali.
Entrando nel dettaglio delle soluzioni di Artificial Intelligence, le 26 società sono state distinte in 2 gruppi: AI come “core business”, ossia le aziende che offrono in modo prevalente prodotti/servizi basati su tecnologia AI. Tra queste figurano 6 società: Almawave, Creactives Group, Cyberoo, Datrix, Expert.ai, Neosperience; AI come “value proposition”, ossia le aziende che integrano tecnologie di AI all’interno di un’offerta più ampia. Tra queste figurano 20 società: Cloudia Research, Digitouch, Doxee, E-Novia, eVISO, Fae Technology, IDNTT, MAPS, Relatech, Reti, SIAV, Solid World Group, Spindox, Sostravel.com, Star7, Tecma Solutions, Vantea Smart, Yakkyo e Websolute.
Relativamente agli spetti tecnici delle tecnologie adottate, le soluzioni delle 26 società sono state anche raggruppate sulla base delle “6 classi AI”, così come definite dal Politecnico di Milano: Generative AI (presente nel 29% delle aziende); Data Exploration & Prediction Systems – Decision Support & Optimization Systems (presente nel 24% delle aziende); Text Analysis Classification & Conversation Systems (presente nel 18% delle aziende); Recommendation Systems (presente nel 12% delle aziende); Image, Video & Audio Analysis (presente nel 12% delle aziende); Process Orchestration Systems (presente nel 6% delle aziende).
“L’Intelligenza Artificiale è trasversale in ogni nostro comportamento quotidiano, sviluppare politiche e far conoscere agli investitori i propri business è di imprescindibile importanza per il futuro delle aziende che possono sfruttare la forza dell’AI per accelerare la propria crescita”, ha commentato Anna Lambiase, CEO di IRTOP Consulting.
Analizzando la liquidità del mercato si evince un maggior e crescente numero di scambi per le società AI rispetto al resto del mercato EGM negli ultimi 2 anni. Nel 2022 il controvalore medio giornaliero scambiato dalla società attiva nell’AI era pari a 59 migliaia di euro (73 migliaia per l’EGM) ed è salito nel 2023 a 64 migliaia (47 migliaia per l’EGM). Nei primi 4 mesi del 2024, anche per effetto dell’attenzione generata dall’approvazione del cosiddetto AI Act, questo valore si è ulteriormente incrementato a 107 migliaia (55 migliaia per l’EGM).
Guardando alle performance in Borsa, l’indice che segue le 26 società dal 2023 ha generato una performance del +4,52% rispetto a una performance negativa dell’11,13% del FTSE Italia Growth. La differenza di rendimento si è ulteriormente ampliate a partire dal 2024, in concomitanza con il processo di approvazione dell’AI Act. Il report segnala, inoltre, la performance media 2024 YTD del +17,2% per le 6 società che presentano l’AI come “core business”.
Le 26 società AI del mercato EGM hanno generato nel 2023 un giro d’affari complessivo di 988 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto al 2022. In media, la società AI presenta ricavi per 41,2 milioni di euro, EBITDA Margin dell’11% e una PFN di 6,4 milioni di euro. Il 31% delle società AI presenta ricavi tra i 20 e i 50 milioni di euro. Sulla base dei bilanci 2023, le società AI quotate sul mercato EGM occupano complessivamente 7.229 dipendenti, un dato che evidenzia una crescita del 7,7% rispetto ai 6.782 dipendenti occupati dalle medesime società nel 2022
“Diventa cruciale che tutte le parti dell’ecosistema, investitori, startup e mondo accademico, dialoghino fattivamente – ha detto Maria Ameli, Head of Wealth Advisory di Banca Generali – Valutare una azienda del mondo AI presenta infatti complessità che non possono essere superate applicando le logiche di investimento tradizionali, ma occorre integrarle con valutazioni tecniche e del potenziale di mercato delle soluzioni proposte, innescando un dialogo costruttivo che permetta alle società di crescere e strutturarsi”.